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Capuano: «Sono sicuro che Sorrentino sta girando il suo film a Napoli così può festeggiare lo scudetto» 

Al CorMez: «Sono tifoso, soprattutto mi piace quando il calcio è bello. E questo Napoli lo è, esprime una bella geometria. Se arriva il gol addirittura sublime».

Capuano: «Sono sicuro che Sorrentino sta girando il suo film a Napoli così può festeggiare lo scudetto» 

Sul Corriere del Mezzogiorno un’intervista al regista Antonio Capuano, che Sorrentino ha voluto omaggiare con il suo È stata la mano di Dio. A maggio inizierà a girare il suo nuovo film. La protagonista sarà Teresa Saponangelo. Annuncia, per maggio, a Napoli, «una rassegna completa della mia filmografia tra Filangieri, Modernissimo e altre sale».

Dunque torna a girare a Napoli. Altri progetti? Capuano:

«Mi piacerebbe fare una serie su Totò bambino, sui suoi anni alla Sanità, l’ho già scritta, è pronta, ma non ho trovato un produttore. Una volta uno mi ha convocato nel suo studio a Roma. Mi ha ricevuto dopo una lunga attesa e mentre parlavamo guardava continuamente lo schermo del suo computer. Forse si informava sui risultati economici del mio ultimo film… certo, non sono un regista di cassetta. Non se n’è fatto più nulla».

Eppure le fiction napoletane vanno moltissimo… Ha visto «Mare fuori»? Capuano:

«”Mare fuori” l’ho vista. È bella in un certo senso, i ragazzi soprattutto sono belli, bellissimi, forse anche troppo. C’è
più di un inchino alla moda… avete mai visto i guaglioni carcerati? Mica stanno vestiti e pettinati così! Detto ciò, mi piace com’è scritta, anche il napoletano che parlano gli attori è credibile. Però la direzione verso cui si va è quella dell’esteriorità, della superficie».

E «L’amica geniale»?

«No, quella proprio no. È una Napoli irriconoscibile, tutto appare finto e mediocre».

Capuano racconta quando è nata l’amicizia con Sorrentino:

«Avevo letto una sua sceneggiatura e lo chiamai giovanissimo per scrivere con me “Polvere di Napoli”. Faceva una
grande tenerezza, mi chiedeva se poteva venire sul set… e io gli rispondevo: Paolo, ma il film è pure tuo! Allora lui insisteva: ma posso stare vicino al monitor? Io quasi mi arrabbiavo. Però lui guardava tutto, imparava… così si fa nel nostro mestiere, si ruba».

Nel suo film, Sorrentino la descrive come iracondo. È davvero così? Capuano:

«Ma no. Però è pur vero che spesso litigo con i fotografi di scena… E vado via dalle rappresentazioni teatrali ma senza dire parolacce, come invece si vede nel film. Anche di recente sono andato via: il teatro è una cosa viva, non si può pensare che gli spettatori siano morti».

È tifoso?

«Certo, soprattutto mi piace quando il calcio è bello. E questo Napoli lo è, esprime una bella geometria. A volte addirittura sublime, se arriva pure il goal. A certe azioni che stiamo vedendo noi stessi non ci crediamo. Sono sicuro che Paolo ha deciso di girare un film a Napoli in questo periodo proprio per trovarsi a festeggiare».

 

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