Oudéa-Castéra al Nyt: «Dovevamo scusarci subito per la finale di Champions, ma non ho mentito»
Il Ministro dello Sport francese sullo scandalo della tragedia sfiorata a Parigi: "C'è stato un ritardo nel mostrare empatia, ma non posso accettare che mi dicano che ho mentito"

Parigi (Francia) 28/05/2022 - finale Champions League / Liverpool-Real Madrid / foto Imago/Image Sport nella foto: tifosi Liverpool in attesa ingresso stadio
Ex campionessa di tennis a livello junior, discreta giocatore pro, quando Amélie Oudéa-Castéra è diventata Ministro dello Sport francese dopo un breve periodo alla guida della federtennis, “aveva sotto il braccio di cartelle piene di grandi idee e grandi progetti, entusiasta di usare il suo ufficio per promuovere le politiche giovanili, la salute e la creazione di posti di lavoro. Invece, finora non ha fatto altro che cercare di spegnere un incendio dietro l’altro”, scrive il New York Times che l’ha intervistata.
Si parla delle accuse di molestie a Le Graët, ma il vero scandalo che occupa la sua scrivania dal maggio scorso è la quasi-tragedia della finale di Champions a Parigi. Quella partita – ricorda il Nyt – ebbe luogo solo otto giorni dopo l’insediamento di Oudéa-Castéra. Ma lei è diventata subito “una figura centrale in un quasi disastro”. “Che nessuno sia morto negli scontri fuori dai cancelli dello stadio, hanno concluso in seguito gli investigatori, è stata solo una questione di fortuna”.
Oudéa-Castéra e il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, dissero da subito che la colpa del caos era da imputare a 30.000-40.000 tifosi con biglietti falsi o senza biglietto. Si è scoperto quasi subito che non era vero. “Sembra sempre un po’ come se non ci fossimo scusati”, dice lei rispondendo alle domande del giornale americano. “Per me è un punto molto sensibile perché non posso ammettere che la gente dica che abbiamo mentito. Non è vero“.
“L’unica cosa che avremmo dovuto chiaramente fare molto meglio era dire dal primo minuto quanto eravamo dispiaciuti per i tifosi del Liverpool. Invece c’è stato un ritardo nel mostrare dolore ed empatia”.