Alla Juve serve un progetto credibile, la capacità di programmare con umiltà (Giudice)
Sul CorSport. Il club deve prendere atto che la stagione del mercato segnato da colpi ad effetto è finita, bisogna guardare il futuro con intelligenza e moderazione

Db Torino 15/08/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Sassuolo / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Dusan Vlahovic
Sul Corriere dello Sport Alessandro Giudice scrive della Juventus e della mancanza di un progetto societario. Il punto di partenza della riflessione sono le parole di Evelina Christillin, che ieri, in un intervento a Radio Anch’io ha detto chiaramente che la Juve, sul mercato, non potrà spendere. Non arriveranno nuovi acquisti, a meno che non si tratti di parametri zero. Anzi, si dovrà vendere. La Juventus, con il nuovo Cda tecnico, è costretta ad una virata, rispetto agli anni passati, in cui ha dominato il mercato. Una cosa che, scrive Giudice, non deve certo stupire. E fa l’esempio di Vlahovic, un colpo colossale assestato sul mercato un anno fa, quando la Juventus lo ha acquistato per 160 milioni.
“Fummo tra i pochi a ritenere incompatibile con l’equilibrio dei conti bianconeri un azzardo di quelle proporzioni. Tanto più che la Juve aveva appena collocato in borsa un aumento di capitale da 400 milioni, dichiarando la ferma intenzione di puntare al pareggio nel 2023/24. Quell’operazione, colossale per il mercato italiano, allontanava l’obiettivo gestionale”.
Qualcuno, ricorda, obiettò che le cessioni contestuali di Kulusevski e Bentancur al Tottenham e il mancato rinnovo di Dybala avrebbero compensato il costo del serbo,
“ma un’azienda che punta al pareggio del bilancio dovrebbe sfruttare le cessioni per abbassare i costi di gestione, anziché impegnarsi in acquisti più onerosi”.
Anche dal punto di vista tecnico, poi, la Juve non è migliorata: il rendimento di Vlahovic finora è stato inferiore alle attese e non è arrivata nemmeno la qualificazione alla Champions, con un ulteriore danno economico, per il club bianconero, di almeno 50 milioni.
Giudice scrive che la Juventus “paga errori gestionali evidenti”.
“Alla Juve serve un progetto (parola abusata, ce ne rendiamo conto) credibile e adeguato al momento tecnico e
commerciale del club. Serve la capacità di programmare con umiltà, senza la frenesia di rincorrere la vittoria immediata. Prendere atto che una stagione si è conclusa (con risultati sportivi formidabili) ma che adesso bisogna disegnare il futuro con intelligenza e moderazione, senza reazioni istintive per segnare il colpo a effetto. A cominciare dalla guida tecnica, forse più adeguata a gestire un gruppo di campioni che a plasmare un gruppo di giovani. Ma pure nel management, che non può essere adatto a tutte le stagioni, allo champagne come all’austerità”.