Fiorentina, un anno e sei mesi per violenza sessuale al tifoso che molestò Greta Beccaglia

Su Repubblica Firenze. Pena sospesa. L'uomo dovrà seguire corsi di recupero in un centro anti violenza e pagare un risarcimento di 15 mila euro 

Greta Beccaglia

Il tifoso della Fiorentina che molestò la giornalista di Toscana Tv, Greta Beccaglia, all’esterno dello stadio Castellani di Empoli dopo Empoli-Fiorentina, nel novembre 2021, è stato condannato ad un anno e sei mesi di reclusione per violenza sessuale. La pena è stata sospesa. Il gup Antonio Pezzuti non gli ha riconosciuto le attenuanti generiche e ha disposto, per il tifoso, anche l’interdizione temporanea dai pubblici uffici e il pagamento delle spese processuali. La notizia è su Repubblica Firenze.

Il tifoso della Fiorentina, il 45enne Andrea Serrani, ristoratore marchigiano, si avvicinò alla Beccaglia – spalleggiato da un amico – mentre era impegnata in una diretta fuori dal Castellani di Empoli e le toccò il sedere. E’ passato un anno e finalmente è arrivata la sentenza.

Il giudice, spiega il quotidiano, ha ordinato la sospensione della pena subordinandola “alla partecipazione dell’imputato a specifici corsi di recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero” di soggetti condannati per violenza sessuale.

Serrani aveva chiesto scusa, derubricando la mano sul sedere alla giornalista come una semplice bravata. E’ finito a processo per violenza sessuale ed è stato condannato.

Il gup ha ordinato anche un risarcimento da 10 mila euro a Beccaglia a titolo di provvisionale, e di 5 mila euro per le altre parti civili, il Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa italiana.

In un’intervista a Il Messaggero, qualche giorno dopo l’episodio, Serrani si difese così:

«Per me, in quel momento, era solo un gesto goliardico e invece si è scatenato il putiferio. Non ho mai fatto male a nessuno, vivo amando mia figlia, curando i tanti rapporti di amicizia che ho a Chiaravalle e altrove, ho un locale avviato che ho aperto con tanti sacrifici. Quello che mi fa davvero temere sono le conseguenze che potrei subire riguardo a mia figlia. Mi fa piacere che qualche cliente mi abbia telefonato, rimproverandomi per il gesto, ma comprendendo il mio stato d’animo. Tutti sanno che non sono un violento».

La goliardata gli è costata una condanna per violenza sessuale.

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