Sconcerti: «La sconfitta col Liverpool può interrompere un’atmosfera, non di più»
A Tmw Radio. «Gli azzurri portano via il risultato migliore, sarebbe sciocco se la sconfitta dovesse incidere molto. Tre italiane agli ottavi? La vera novità è che sono crollate le spagnole».

Db Milano 28/07/2014 - presentazione calendari serie A stagione 2014-2015 / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Mario Sconcerti
L’editorialista Mario Sconcerti ha rilasciato un’intervista a Maracanà, su Tmw Radio. Di seguito il report delle sue parole.
Napoli-Liverpool.
«Intanto, è stata una partita abbastanza equilibrata. Il Napoli ha sofferto più del previsto anche se io ho visto la partita a pezzetti e bocconi. Ma è stata una sconfitta lenta e non mi sembra che abbia fatto tanto male: sarebbe sciocco se dovesse incidere molto. È stato un Napoli generoso, ha attaccato contro una squadra che voleva vincere. Ed è comunque la squadra italiana che porta via il risultato migliore, perché vince il proprio girone. Direi che interrompe un’atmosfera, ma non mi sembra che interrompa molto di più».
L’Inter.
«Le due partite hanno detto che Bayern in questo momento è più forte dell’Inter: è più squadra, è più quadrato e ha più soluzioni di gioco. Per il resto l’Inter era in una formazione con tante riserve, era metà Inter. Ha perso, ha perso nettamente ma devo dire che si è confermata. Mi ha dato spesso la sensazione che potesse segnare. Con discreta facilità però andava in difficoltà dietro sui classici attacchi dei tedeschi. Anche in questo caso sono convinto che il ko significhi poco in termini tecnici. L’Inter passa con 10 punti, 6 col Viktoria: resta la vittoria col Barcellona e l’essere riusciti a non perdere la partita di ritorno. Per il resto è una squadra che deve crescere, anche in Champions».
Napoli e Inter si sono qualificate con un turno di anticipo in due gironi non semplici. È un segnale di crescita del calcio italiano o è una casualità?
«Certamente è un buon segno, ma il risultato pratico è identico a quello degli ultimi anni: una squadra che vince il girone, due che arrivano seconde e una quarta che esce. È identico. La novità grossa che c’è stata è la grande difficoltà delle spagnole. Qualcuno poteva aspettarsela, ma non in modo così evidente. Più che noi avanti sono crollate le squadre spagnole: Atletico, Barcellona e Siviglia. Di solito ne passavano tre o quattro: è stato questo il vero cambiamento, noi abbiamo ottenuto gli stessi risultati degli ultimi anni. Anche se secondo me è vero che qualcosa sta cambiando nel nostro calcio, in generale. Sta cambiando il modo di giocare le partite. Siamo in un momento di transizione, si va verso schemi nuovi: non è più fondamentale il possesso palla, si vedono partite molto più verticali rispetto agli anni passati. Si vedono meno partite con venti passaggi al portiere o tanti scambi orizzontali, come invece fa ancora la Juventus. È un sintomo di una voglia di provare schemi diversi, questo gioco si avvicina più a quello visto nella nostra storia e non può farci che bene».