La prima vittoria è arrivata nella partita più importante. Annichiliti i Blues che sono stati travolti dall’intensità dei padroni di casa

De Zerbi questo pomeriggio lo avrà sognato tutta la settimana. È finalmente arrivata la prima vittoria in Premier League col suo Brighton. E che vittoria. La più importante possibile. Persino più importante di un successo sul Manchester City. Perché il Brighton di De Zerbi ha annichilito il Chelsea di Graham Potter il tecnico che lui ha sostituito e che tanti tifosi avevano cominciato a rimpiangere. Potter ha lasciato il Brighton a campionato in corso proprio per subentrare a Tuchel sulla panchina dei Blues. E oggi la squadra di De Zerbi si è presa la rivincita su quella scelta. Rivincita sportiva, si intende. Il tecnico ex Sassuolo era stato anche fischiato dopo il pareggio interno col Nottingham Forest.
È finita 4-1 ed è una partita che i tifosi ricorderanno a lungo. Tre a zero nel primo tempo. Sì grazie a due autogol ma l’impatto sulla partita dei padroni di casa è stato terribile. Un’onda d’urto che ha spiazzato il Chelsea. Erano disorientati, infatti la prima rete (al quinto minuto) nasce da un paio di svarioni difensivi. Il Brighton aveva già sfiorato il vantaggio. Poi due autoreti (Loftus-Cheek e Chalobah) per il 3-0 al 45esimo. Ricordiamo che Koulibaly non ha giocato perché infortunato.
Il gol di Havertz a inizio ripresa ha illuso il Chelsea ma il Brighton non si è mai disunito (ha seguito il consiglio del regista Capuano) e nel finale ha segnato anche il quarto. La squadra di Zerbi risale al settimo posto in classifica (18 punti) e soprattutto l’ambiente ha capito che può programmare serenamente il futuro con l’italiano in panchina che ha finalmente centrato la prima vittoria.
Ecco cosa aveva scritto il Guardian dopo il pari interno col Nottingham Forest:
La partita è finita con un ronzio di malcontento, anche qualche fischi da parte dei tifosi che vogliono sentirsi sicuri che De Zerbi possa costruire su quel che ha lasciato Graham Potter (ora al Chelsea, ndr). (…) La pressione non agita De Zerbi reduce dall’esperienza di guerra in Ucraina mentre era allenatore dello Shakhtar Donetsk. “Sono rimasto per cinque giorni in una guerra, non ho paura del calcio. Mi dispiace per il risultato perché solo due punti da quattro partite non sono tanti.”