Diletta Leotta: «Mi piace vestirmi comoda, se potessi starei in tuta tutto il giorno»
A La Stampa: «La bellezza è un dono e in questo mestiere non guasta, ma conta studiare. All’inizio cercavo di essere sempre perfetta, era quasi un’ossessione».

Mg Milano 07/11//2021 - campionato di calcio serie A / Milan-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Diletta Leotta
La Stampa intervista Diletta Leotta. Racconta il suo rapporto con i social.
«Ho costruito una barriera, una specie di armatura, cerco di non farmi troppo influenzare da quello che le persone scrivono e dicono di me. Quello è un mondo a parte, noi viviamo sulla terra, e io sto sempre con i piedi piantati nella realtà».
E quello con la bellezza.
«Secondo me è un dono e poi, certo, se fai questo mestiere, non guasta. Poi, però, quello che conta è studiare, lavorare su se stessi, impegnarsi. All’inizio della mia carriera cercavo di essere sempre perfetta, era quasi un’ossessione, poi mi sono accorta che, facendo così, perdevo un po’ di autenticità che invece è la cosa più importante. Ma questo lo capisci dopo, con l’esperienza».
Le chiedono quali sono i criteri che la guidano nella scelta degli abiti.
«Non sono così “addicted” rispetto alla moda, in realtà mi piace vestirmi comoda. Dopo i due anni di pandemia in cui passavo le giornate in tuta, dico la verità, faccio un po’ più fatica a vestirmi diversamente. Certo, poi ci sono le occasioni in cui devi tirar fuori il capo più carino che hai, ma, nella quotidianità, se potessi, starei in tuta tutto il giorno».