Pippo Russo e il tentativo “lunare” di Ceferin: unificare ed istituzionalizzare le associazioni del tifo

Lo scrive in un editoriale su Calciomercato.com. «Un altro passo improvvido da parte di una confederazione incapace di strategia politica»

Ceferin e Infantino Champions Mondiale per club

Parigi (Francia) 28/05/2022 - finale Champions League / Liverpool-Real Madrid / foto Imago/Image Sport nella foto: Gianni Infantino-Aleksander Ceferin

I tifosi come parte attiva, a cui garantire coinvolgimento e responsabilità. Purché l’organizzazione rappresentativa dei tifosi sia una e unitaria. È l’orientamento di Ceferin e della Uefa che vorrebbe coinvolgere gli stakeholders per stringere le leve del controllo sul calcio europeo a poco più di un anno dallo “scampato pericolo” Superlega. Lo scrive il noto sociologo e giornalista Pippo Russo in un articolo editoriale per Calciomercato.com.

Per Pippo Russo, si tratta di un’operazione che parte da una prospettiva lunare.

Il mondo del tifo  – scrive – presenta in Europa una straordinaria complessità, in termini di differenze sia tra paesi che all’interno di ciascun paese. E perché di organizzazioni rappresentative dei tifosi ne esistono numerose, sia nei singoli paesi che sul piano continentale. Si tratta di associazioni molto diverse per ambiti di azione, approccio al fenomeno del tifo calcistico e obiettivi privilegiati per favorire il coinvolgimento dei tifosi. Fra loro dialogano e si rispettano, ma nella consapevolezza delle differenze di percorso che sono maturate e senza escludere che possano esservi circostanze in cui scatti la concorrenza.

Le stesse FSE e SDE, due delle associazioni europee dei tifosi più rappresentative, si trovano di fronte a una scelta che secondo quanto raccolto da Calciomercato.com crea forte malessere all’interno delle organizzazioni stesse: dar vita ad una sola associazione (fondendosi) per entrare negli schemi di cooperazione Uefa o mantenere la propria specificità rinunciando a un coinvolgimento istituzionale, il cui peso – chiarisce Russo – sarebbe tutto da dimostrare?

Il dubbio pesa e crea grandi frizioni fra i vertici europei delle due organizzazioni e la loro base. Con l’Uefa che sta in disparte a guardare cosa succedesenza rendersi conto di avere operato una forzatura. L’ennesimo passo improvvido da parte di una confederazione incapace di strategia politica e fresca reduce dall’ennesima figuraccia organizzativa dello scorso sabato, in occasione della finale di Champions.

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