“Come tifare senza offendere nessuno”, il progetto tedesco per cambiare il linguaggio ultras allo stadio

Lo ha sviluppato un'associazione di gruppi organizzati e club, un manuale (utopico) per rendere meno "discriminatori" i luoghi comuni del tifo

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Db Verona 13/03/2022 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Hellas Verona

Cronache marziane. Questa notizia arriva da un altro pianeta, la Germania. “KickIn!” è un’associazione che ha come scopo l’inclusione e il rispetto della diversità nel calcio, ne ne fanno parte molti gruppi organizzati di tifosi e alcuni club della Bundesliga e delle serie minori. Ora ha lanciato un progetto dal nome “Language Kick”, supportato dalla Federcalcio tedesca (DFB), dalla Lega (DFL) e dall’Aktion Mensch, che si propone di indicare ai tifosi modi più “urbani” e meno offensivi di andare allo stadio. Una sorta di manuale delle buone maniere: come tifare senza offendere gli altri.

Il linguaggio discriminatorio sui campo di calcio è antico quanto lo sport stesso – scrive giustamente la Süddeutsche Zeitung che racconta la storia – e altrettanto a lungo ci sono stati vari tentativi per contrastarlo. Sembra, appunto, una lotta contro i mulini a vento.

Al centro del sito c’è la funzione “Come lo dico meglio?”, che utilizza esempi pratici per mostrare come l’uso della lingua può essere reso più inclusivo. Divise in quattro temi principali, le linee guida descrivono una serie di formulazioni che corrispondono alla retorica comune sui campi di calcio, ma sono anche discriminatorie e richiedono quindi delle alternative.

Ad esempio, nella categoria “Genere e orientamento sessuale” si può trovare l’esclamazione “Che passaggio da frocio!”. E’ chiaramente “discriminatorio perché identifica l’omosessualità con prestazioni scadenti”. L’alternativa proposta è: “Whoa, che pessimo passaggio”. Cose così, insomma.

Il project manager Daniela Wurbs ha scoperto nello sviluppo di “Language Kick” che i dettagli, la precisione linguistica, fanno una grande differenza nella percezione delle persone colpite. La creazione del sito web ha richiesto più di un anno.

“Ci rivolgiamo a coloro che vogliono migliorare e hanno una conoscenza di base della loro lingua. Non vogliamo nemmeno essere poliziotti linguistici, vogliamo solo offrire una guida”, spiega Wurbs e spera che i lettori lo facciano agire come moltiplicatore allo stadio appaiono. “Il mio desiderio è che i club mostrini alcune delle nostre istanze negli stadi, sugli schermi per esempio.”

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