Abatantuono: «Pioli è il mio idolo. Se riesce a far giocare Bakayoko, vuol dire che ha la bacchetta magica»
A Sportweek: «Prisco era l’unico interista capace di una discussione di alto livello umoristico. Il fair play finanziario ci penalizza, perderemo anche stavolta»

Stasera si gioca il derby tra Inter e Milan e Sportweek intervista Diego Abatantuono, di comprovata fede rossonera. Ha chiamato Derby il piatto più richiesto nelle sue polpetterie, “The Meatball Family”, preparato con fassona piemontese e salsiccia luganega. Se si presenta un interista, dice, lo serve volentieri.
«Ma certo, anzi, i più benvenuti di tutti sono gli interisti: hanno sofferto tanto, poverini, è giusto che mangino bene».
La maggior parte degli amici che ha, in effetti, ammette, «sono tutti interisti!». Ma anche i milanisti frequentano i suoi ristoranti.
«Certo, vedo spesso Costacurta e Ambrosini. Una volta è venuto Pioli ma eravamo chiusi, siamo andati a mangiare da un’altra parte. Il mister è il mio idolo assoluto. Bisogna sempre partire dalla persona, dalla qualità, e Pioli è una brava persona. Come Maldini, un altro che mi convince molto. Sono bravi, ma devono arrangiarsi con quello che c’è. Quello che ci penalizza è il fair play finanziario: se non puoi permetterti certi giocatori e gli altri sì, la squadra è inferiore. E se vogliamo fare qualche passo qualcuno devi pur comprare, di jolly nel mazzo ce ne sono quattro, non trentadue».
Tra i jolly del Milan ne cita alcuni: Leao, Calabria e Florenzi. Ma Pioli resta il migliore.
«Pioli li sta facendo giocare bene tutti… Se poi riesce a far giocare anche Bakayoko vuol dire che ha la bacchetta magica! Ha riciclato persone che sembravano completamente perse».
Parlando dei derby del passato, Abatantuono ricorda l’avvocato Prisco.
«L’unico interista all’altezza di una bella discussione di alto livello umoristico. Perché ci sono tantissimi comici tifosi nerazzurri, però non sono tanti quelli che sanno dare di scherma su una roba di calcio, alzando un po’ l’asticella. Per me Prisco è ancora il numero uno, è stato un bell’antagonista. Nei derby, poi, dava il meglio».
Torna sul fair play finanziario:
«Fatemi capire: se c’è il fair play finanziario e tutti sono indebitati, com’è possibile che il Milan metta un tetto agli stipendi e lo rispetti, e tutti fanno i complimenti a Maldini, e gli altri fanno come vogliono e nessuno dice niente? Che senso ha? A me questa cosa fa veramente incazzare: non è corretto. Non si possono avere due squadre e si hanno due squadre, non si possono fare delle cose e si fanno… Se le regole ci sono, devono valere per tutti. Noi, col nostro bellissimo fair play finanziario, scendiamo in campo ma perderemo anche stavolta. E purtroppo è il mio pronostico, non una gufata».