Il presidente dei procuratori: «Che cosa ha fatto la Fifa per aiutare i club durante il Covid?»
Il Corsport intervista Beppe Galli: «I 700 milioni incassati dai procuratori sono una parte del valore della produzione dell’azienda calcio. La Fifa è vigile e attenta solamente quando si parla di noi»

Bari 01/09/2016 - amichevole / Italia-Francia / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Gianni Infantino
Il Corriere dello Sport intervista Beppe Galli, presidente dell’Aiacs, l’Associazione Italiana Agenti Calciatori e Società che raggruppa circa 100 professionisti. Vi riportiamo una risposta dell’intervista.
Infantino ha spiegato che nel 2019 sono stati spesi 7 miliardi di euro per i trasferimenti di calciatori e 700 milioni sono andati in provvigioni agli agenti. Ha ragione il presidente della Fifa a ritenerla una cifra eccessiva?
«La Fifa, pur avendo le casse stracolme di denaro, ha contribuito solo con pochi spiccioli al sostegno delle leghe. Infantino avrebbe dovuto chiarire che i 7 miliardi non sono spese, ma investimenti tra società che patrimonializzano il proprio lavoro; poi verificare se i club stessero utilizzando cifre di cui potevano disporre. Cosa ha fatto la Fifa per evitare che i club arrivassero al dissesto economico? Vogliamo parlare dell’emergenza Covid durante la quale i governi si sono, chi più e chi meno, mobilitati per venire in soccorso dei cittadini mentre il massimo organismo del calcio mondiale ha versato le briciole alle federazioni, nonostante le ricchezze? I 700 milioni incassati dai procuratori sono una parte del valore della produzione dell’azienda calcio, ciò che deriva dai trasferimenti dei calciatori che rappresentiamo, e se si pensa al volume complessivo dei ricavi indiretti (proventi Tv, da stadio ecc) e al volume delle imposte e al terziario che trova lavoro, siamo a una cifra ben proporzionata rispetto all’intero sistema. Inoltre, se aumentano i costi dei cartellini e i salari dei calciatori è fisiologico che le commissioni vadano di pari passo. Gli importi delle commissioni sono sempre concordati tra calciatori, club e agenti. La Fifa è vigile e attenta solamente quando si parla di noi, ma non ha mai verificato la legittimità di un acquisto».