Gazidis: «La Superlega per come era concepita è morta. Persi 200 milioni: è da avidi inseguire il pareggio?»

Al CorSport: «I problemi che hanno portato a quel progetto restano inalterati e riguardano tutti. Non vedo vincitori. Mi auguro che non ci sia alcuna rottura»

Gazidis Milan

Nella lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport, l’amministratore delegato del Milan, Ivan Gazidis, parla anche della Superlega e dei problemi economici del club.

«La Superlega, per come era stata concepita, è morta. Tuttavia, i problemi che hanno portato a quel progetto rimangono inalterati. Tutti nel calcio, in particolar modo coloro che sono incaricati di regolamentarlo, devono riflettere seriamente sulle origini dei mali e su cosa si può fare – insieme – per ottenere un calcio migliore e sostenibile. Mi preoccupa quando si parla di vincitori e vinti. Non vedo vincitori. Mi auguro che non ci sia alcuna rottura. Un processo si terrà alla Corte Europea di Giustizia, non sono un avvocato competente, ma il dialogo è sempre la soluzione più valida. Gianni Infantino ha detto qualcosa al riguardo, non mi faccia aggiungere altro. La gente parla di avidità. Il nostro club ha perso 200 milioni l’anno scorso. È forse da avidi provare a inseguire lo zero, il punto di pareggio? È da avidi affermare che saremmo felici se lo raggiungessimo? Perdere 200 milioni significa che qualcosa si è rotto. Non siamo un unicum, riguarda tutti».

La crisi è iniziata già prima della pandemia, dice.

«Il Covid c’entra fino a un certo punto, le difficoltà erano evidenti anche prima del lockdown. Si sta verificando un adeguamento mondiale che deve precedere un rinnovamento sostanziale. Il mercato che vedremo quest’estate sarà diverso da quello dell’estate scorsa e da tutti quelli che l’hanno preceduto. Il nostro obiettivo è continuare a essere ambiziosi e ottimisti, migliorare la squadra seguendo il giusto cammino e coniugando risultati e stabilità finanziaria. Questo è importante, perché senza la stabilità la squadra rimpiomba nell’incertezza. Servono disciplina e chiarezza. L’attenzione continuerà a essere focalizzata sui giocatori giovani, con alcuni elementi esperti».

Correlate