Il New York Times: “Tra City e Premier c’è una battaglia segreta in tribunale sul Fair Play Finanziario”

Dopo aver vinto la stessa guerra contro la Uefa, per prescrizione, ora il City deve parare l'attacco della Lega inglese nei tribunali civili di Londra. E non è detto che ci riesca

Guardiola

Il Manchester City, che festeggia in queste ore l’approdo alla finale di Champions, ha in corso una partita segreta nei tribunali britannici contro la Premier League. Se la perdesse potrebbe, per effetto domino, perdere tutto o quasi.

Lo racconta il New York Times: si tratta di una battaglia legale “segreta” sul rispetto delle regole finanziarie. Una questione aperta nel 2019 dopo uno scoop del Der Spiegel che svelava il mascheramento degli investimenti diretti nel club del suo proprietario, Sheikh Mansour, in barba a tutte le regole di Fair Play Finanziario.

Il City ha speso milioni di dollari per difendersi, da quando sono emerse le accuse, scrive il Times. I suoi avvocati stanno combattendo contro il processo di arbitrato della lega, sostenendo che il club non avrà un’udienza equa. La sfida si combatte nei tribunali civili britannici, dove le udienze si sono svolte a porte chiuse e dove la pubblicazione di materiale relativo al caso è stata mantenuta riservata nonostante interesse pubblico per il caso. Non è ancora noto quale azione intraprenderebbe la Premier League se si determinasse che il City ha violato le sue regole.

Il City, sostenuta dal fratello miliardario del principe ereditario di Abu Dhabi, uno degli uomini più ricchi del mondo, ha intrapreso la battaglia con successo nel 2020 quando ha vinto un appello contro una squalifica di due anni dalla Champions League per avere ha violato il FPF dell’organo di governo del calcio europeo, la UEFA. Il City ha vinto la causa presso la Corte arbitrale svizzera dopo aver convinto i giudici che era scaduto un limite di tempo per produrre le prove d’accusa. Insomma, per prescrizione. Ma le regole della Premier League non hanno scadenze simili.

La battaglia del City contro la Premier League porta i tratti distintivi del suo approccio nel caso UEFA. Prima di trovare la salvezza attraverso un tecnicismo nel regolamento che fissava un termine di cinque anni per le infrazioni sanzionabili, il club ha cercato di far archiviare il caso al CAS prima ancora che la UEFA si pronunciasse.

Una guerra politica. Il rapporto del City con la UEFA si è notevolmente rafforzato negli ultimi tempi. Ceferin ha deciso di non appellarsi alla sentenza del CAS anche dopo che Der Spiegel ha pubblicato nuove rivelazioni che sembravano mettere in dubbio alcune delle prove fornite alla corte da un alto funzionario del club. Lo ha fatto argomentando che le possibilità di vittoria erano troppo risicate.

Ceferin, poi, ha elogiato personalmente il City per essersi sfilato subito dalla cordata di ribella della Superlega.

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