Fonseca: «Non abbiamo la mentalità per lottare contro questo tipo di squadre»
A Sky: «E' una questione di atteggiamento e mentalità, di motivazione. Quando abbiamo paura di giocare è difficile. Magari sono io che manco in questo»

Dopo la sconfitta contro il Napoli all’Olimpico, ai microfoni di Sky Sport ha parlato il tecnico della Roma, Paulo Fonseca.
Una Roma largamente insufficiente. Primo tempo shock, squadra sbagliata dal primo minuto. Qual è la spiegazione?
«Magari non abbiamo la mentalità per lottare contro questo tipo di squadre. Nel primo tempo una squadra senza coraggio, nel secondo totalmente diversa. Non è che non può fare. Quando abbiamo voluto avere iniziativa è stata una partita totalmente diversa».
La responsabilità di chi è?
«Di tutti. Siamo tutti responsabili, quando abbiamo paura di giocare è difficile. Non si può entrare nel primo tempo con questa mentalità».
Un ridimensionamento definitivo?
«E’ quello che è successo nella partita. Non posso dire che non abbiamo capacità visto quello che abbiamo fatto nel secondo tempo, quando non li abbiamo lasciati giocare e siamo stati sempre in attacco, con un atteggiamento totalmente diverso».
L’atteggiamento è cambiato perché eravate sotto di due gol.
«Ma perché non possiamo entrare così?».
Vorremmo sentirlo da lei. Perché?
«Per me è una questione di atteggiamento, che abbiamo avuto nel secondo tempo. Nel primo non ho visto la squadra voler giocare. Nel secondo è cambiato tutto, per me è questione di mentalità, e non sto dicendo che non sono responsabile».
Di questa cosa nello spogliatoio parlate?
«Ovviamente ne parliamo, non è facile pressare alto questa squadra, ma è difficile spiegare perché non possiamo fare durante tutta la partita lo stesso. E’ vero che non vincere con le grandi crea ansia nella squadra, ma solo noi possiamo cambiare questo con l’atteggiamento giusto, poi possiamo anche perdere, ma se non abbiamo coraggio… Penso che il principale problema del primo tempo, tatticamente, è che abbiamo lasciato arrivare la palla nel corridoio destro senza pressione, poi loro hanno avuto spazio per far girare la palla, ma è stata una partita senza grandi opportunità, ma ci è mancata l’aggressività nel corridoio».
Questi alti e bassi che vanno avanti da sette mesi sono un problema sostanziale, strutturale. Lei si rimprovera qualcosa a livello di preparazione di qualche partita? Nella motivazione della squadra?
«Non abbiamo molto tempo per preparare le partite, le prepariamo in un giorno, è questione di motivazione. Magari io manco in questo aspetto, anche, ma abbiamo bisogno di capire che contro questo tipo di squadra se manca l’atteggiamento e la voglia di vincere è tutto più difficile. Magari sono io che manco su questo».











