De Luca: “La Campania ha il tasso di mortalità più basso tra le grandi regioni”
Il presidente della Regione Campania ha elencato diversi dati e le percentuali sono nettamente migliori rispetto alle zone rosse

Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, ha elencato durante il suo intervento su Facebook una serie di dati che evidenziano la situazione migliore della Campania rispetto alle zone rosse.
Il Governo e il Ministro della Salute ragionano sui dati. Regione Lombardia oggi: 5.318 ricoveri. Piemonte: 3.700. Campania: 1.600. Se avessimo avuto le percentuali lombarde, avremmo dovuto avere più di tremila ricoveri. Terapie intensive: Lombardia 522, Piemonte 249, Campania 174. Vi ricordo che il Piemonte ha un milione e mezzo di abitanti in meno. Noi abbiamo un tasso di occupazione delle terapie intensive del 28-29%. Passiamo ai deceduti: in Lombardia 18 mila, Piemonte 4.520, Campania 756 stando ai dati di ieri. La Campania ha il tasso di mortalità più basso d’Italia tra le grandi regioni.
La Campania ha un venticinquesimo dei deceduti della Lombardia, un sesto di quelli del Piemonte, un settimo di quelli dell’Emilia-Romagna, un quarto di quelli del Veneto. Per le degenze ordinarie la Campania ha 23,9 ogni 100 mila abitanti, le altre grandi regioni sono tutte oltre. La Valle d’Aosta addirittura 116 ogni 100 mila abitanti. Nelle terapie intensive sempre ogni 100 mila abitanti la Campania è a 2.8, il Piemonte a 4, la Lombardia 3.8, Toscana 4.3, Valle d’Aosta 5.5 e così via. Sui morti sempre ogni 100 mila abitanti, la Lombardia ne fa registrare 117, il Piemonte 100 e la Campania 11, il Veneto 48, l’Emilia-Romagna 103. Questi sono i dati per chi è rimasto deluso dalle zone.
Ci dobbiamo consolare? Assolutamente no, anzi: dobbiamo essere ancora più determinati sulla linea del rigore e del contenimento del contagio. Quando mi appello all’orgoglio campano è perché questa è la regione che ha meno dipendenti nella sanità (dati ISTAT 2018): 43 mila, contro i 100 mila della Lombardia, i 59 mila del Veneto, i 58 mila dell’Emilia-Romagna, i 55 mila del Piemonte. E quasi tutte queste regioni hanno meno abitanti. Queste cose non le sentite mai nelle trasmissioni televisive. Abbiamo fatto un miracolo e di questo va ringraziato al personale sanitario, che sta facendo un lavoro eroico.
Abbiamo raddoppiato rispetto a gennaio i posti in terapia intensiva. Non li attiviamo tutti per occupare il personale, i ricoveri in T.I. sono 174 al momento. Fra un mese diventeranno in totale 800 disponibile. Abbiamo 3.160 posti letto disponibili a fronte di 1.600 ricoveri ordinari.
Ho visto a Rivoli dei materassini messi per terra negli ospedali. Se si fosse vista a Napoli quell’immagine sarebbe stata la fine del mondo. Al Cardarelli non avevamo nessuno per terra, al massimo sulle barelle e abbiamo subito molto. Siamo persone civili, non abbiamo mai fatto e non faremo sciacallaggio, ma per cronaca. Non dobbiamo avere una posizione di auto-consolazione. Oggi chi è stato collocato in zona rossa protesta, perché si sente bersagliato sul piano politico. Ma probabilmente si troverà nella condizione di riaprire le attività da qui a un mese; chi non è andato in zona rossa rischia di chiudere tutto tra Natale e Capodanno. Perciò dobbiamo essere ancora più attenti, perché sennò entriamo in zona rossa tra una settimana se abbiamo comportamenti allegri.