Condò: Guardiola ha spento i sogni di Messi, gli serve più Koulibaly
Su Repubblica: "Se alle elezioni di marzo vincesse Laporta, Guardiola potrebbe tornare a Barcellona: la “reunion” si realizzerebbe lì dove tutto è cominciato"

Koulibaly, altro che Messi. Il Manchester City fa già valanghe di gol e, narrazione a parte, il vero obiettivo del mercato di Guardiola è il difensore del Napoli. Per Paolo Condò, su Repubblica, proprio la telefonata dai toni “freddi” tra il Pallone d’Oro e il tecnico, avrebbe spento i sogni di fuga di Messi. Che ora considera un’altra soluzione: restare in Spagna, sperando dopo le elezioni di marzo una nuova eventuale presidenza del Barca riporti al Camp Nou proprio Guardiola. Insomma, se la Maometto non va alla montagna…
“Nessuno si è fatto vivo, nemmeno il Manchester City di cui molto si è favoleggiato, e così Messi è rimasto col cerino in mano”, scrive Condò.
“Prima di parlare di soldi, che pure sono importanti, ci sono altre questioni. La prima è tecnica: estremizzando il concetto per essere chiari, il Manchester City non ha bisogno di Messi. Il suo attacco segna da anni valanghe di gol”. “Koulibaly (in versione Sarri), per dire di un calciatore che sta trattando, gli servirebbe molto di più. La seconda è una questione personale. Guardiola va a iniziare la quinta stagione al City: nei piani familiari dovrebbe essere l’ultima”. “Messi, però, firmerebbe il triennale per il City soltanto se la presenza in panchina del “suo”allenatore fosse garantita fino al 2023, e quindi Guardiola dovrebbe prolungare controvoglia il suo contratto. La terza questione è psicologica. Se anche vincesse la Champions, Pep già conosce l’obiezione dei minimizzatori: ci sei riuscito solo perché hai potuto nuovamente contare su Messi”.
Per Condò “Messi ha ormai capito di essere scattato in fuorigioco”. “Se alle elezioni di marzo dovesse ripresentarsi il vecchio presidente Joan Laporta, il ticket con Guardiola allenatore sarebbe nelle cose, e la vittoria più che probabile. A quel punto la “reunion” si realizzerebbe lì dove tutto è cominciato”.