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Zdanov è una parodia, i quotidiani napoletani (e non) purtroppo no (stiamo parlando di Napoli, Sarri e l’ossessione Benitez)

Zdanov è una parodia, i quotidiani napoletani (e non) purtroppo no (stiamo parlando di Napoli, Sarri e l’ossessione Benitez)

Col garbo e l’acume che gli sono propri, il gentiluomo Mimmo Carratelli ieri ha bonariamente sfottuto questa testata per la rubrica affidata a Zdanov, una parodia del nuovo corso del Napoli e soprattutto del nuovo atteggiamento dei media che Mimmo (e non solo) interpreta come un’inestinguibile forma di nostalgia per il chiattonismo ormai approdato a Madrid.

Ecco, leggendo le cronache dei quotidiani (non solo napoletani), vien da dire che siamo stati abbondantemente superati. L’ossessione per Benitez non abita da queste parti, sicuramente – e lo abbiamo dimostrato nel corso di questi due anni – abbiamo un giudizio diverso del suo biennio e dell’esperienza rafaelita. Ma ora c’è Sarri e ci piacerebbe parlare del suo Napoli. Lo sfottò è racchiuso in Zdanov, spazio che è confezionato – direbbe Gianrico Tedeschi – come un parodia, considerata anche l’effige scelta. Non è parodia quella che leggiamo ormai quotidianamente.  

Come facciamo a dare torto a Zdanov? Le cronache da Dimaro andrebbero lette ad alta voce col tono dei cinegiornali Luce. Sarebbe interessante passare al setaccio le parole e contarle, credo la voce “Benitez” venga citata solo poche volte in meno rispetto a “Sarri”.

Stamattina, ad esempio, spiccano le cronache dal ritiro del Mattino e del Corriere dello Sport. A dire il vero la sobrietà di via Chiatamone ci aveva fin qui sorpresi. Ieri mattina ci saremmo aspettati un editoriale sul valore del sudore e invece siamo stati piacevolmente zittiti dal giornale che più di ogni altro si è battuto contro la cosiddetta internazionalizzazione. Oggi, però, Il Mattino non ha resistito e ha pizzato in prima pagina quella che definisce un’inchiesta così titolata: “Tattica e sudore: Sarri l’anti-Benitez”. Avete letto bene: tattica e sudore. All’interno un articolo che è un esercizio di equilibrismo tra quella che ipotizziamo essere una richiesta dall’alto e il timore di apparire davvero come uno strumento della propaganda. Fondamentalmente, il succo è che con Sarri si lavora mentre con Benitez lo scorso anno fu un ritiro pizze e fichi, un po’ di giro palla, il solito integralismo tattico mentre il tecnico toscano lavora su ben due moduli, due!!!, e poi il pallone si passa di prima mica si sta lì a cincischiare. Insomma, sembra tradotto sul quotidiano il verbo presidenziale lanciato domenica a Dimaro: “Con Sarri la maglia sarà sudata”.

Principio che oggi ritroviamo anche sul Corriere dello Sport che sceglie un titolo sobrio: “Sarri boom, asfaltato Benitez”. Proprio così, asfaltato. Tranquilli, non si è giocato Napoli-Real Madrid. “Sedute più lunghe (120 minuti invece dei 90 del chiattone), performanti, gradite pure ai tifosi. Giocatori contenti. E De Laurentiis gli regala… un drone”. Insomma, Zdanov al confronto è un ribelle del sistema. Gli articoli danno l’impressione di essere un po’ fotocopia. Anche il Corriere dello Sport ha ovviamente il capitoletto intitolato INTEGRALISMO. E ce n’è uno dedicato ai tifosi. “L’intensità degli allenamenti – scrive l’inviato a Dimaro – è sempre notevole e, fra l’altro, catalizza costantemente l’attenzione dei tifosi. Apparsi meno distratti e rumorosi in questi primi giorni durante gli allenamenti di Sarri. Quelli diretti da Benitez sembravano meno accattivanti e performanti”. È tutto vero eh e altri passaggi non ve li riportiamo per carità di patria.

Ieri, sull’edizione napoletana di Repubblica, anche Antonio Corbo si era cimentato in un’analisi all’insegna della giusta distanza. Elogia De Laurentiis fino a scrivere di una sua frenetica ubiquità. E tra le altre cose scrive: “Ci voleva: concretezza e lavoro. Proprio intorno a Sarri si realizza la prima novità. La tenacia del sapiente artigiano alza una ventata di sana umiltà. Con il magnifico rettore di Madrid si sentivano tutti liberi docenti. I risultati sono stati largamente inferiori ai rispettivi ingaggi e alla spocchia che determinava sconfitte atroci con le squadre modeste. Lo stesso presidente fu costretto ad imporre un ritiro punitivo, sospettando allegri stili di vita, ritiro purtroppo sospeso dopo tre vittorie con 10 gol. Magari Benitez e la squadra fossero rimasti in clausura”. Sembrano articoli in serie, come se fossero imbeccati da una voce unica. Ma è certamente un’impressione.

Non si sottrae nemmeno la Gazzetta che ieri ha dato “un buco” al Mattino e al Corriere dello Sport con l’articolo: “Allenamenti lunghi (anche qui è sottolineato che il lavoro dello spagnolo difficilmente superava i novanta minuti) e moduli diversi, a Dimaro si sgobba”. 

E il Napolista? Il Napolista tifa Napoli e tifa Sarri. Come scritto domenica, De Laurentiis soffre della sindrome dell’abbandono, deve sempre parlare male del partner precedente. Getta aringhe alle foche affamate. E stranamente il suo mantra si diffonde facilmente sugli organi di stampa. Ripetiamo: gli ossessionati dal passato non siamo noi. Mentre siamo noi a sospettare che, alle prime eventuali difficoltà, Sarri scoprirà che la vita non è poi così facile. Ma, da uomo intelligente qual è, siamo certi che ne è consapevole. Tiene il carro per la scesa e fa al meglio il suo lavoro. Giustamente.
Massimiliano Gallo

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