Il Napoli di Wolfsburg dà ragione al ritiro voluto da De Laurentiis

Adesso il dubbio è forte. Il ritiro ha rigenerato il Napoli? Ha avuto ragione De Laurentiis e Benitez è stato troppo accondiscendente con i giocatori. Così sembra. I sospetti del presidente erano giustificati. Alla base del successone in Germania c’è stata una condizione atletica di prim’ordine. Higuain in peso-forma. Formidabile lo scatto di Callejon sull’errore […]

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Adesso il dubbio è forte. Il ritiro ha rigenerato il Napoli? Ha avuto ragione De Laurentiis e Benitez è stato troppo accondiscendente con i giocatori. Così sembra. I sospetti del presidente erano giustificati.

Alla base del successone in Germania c’è stata una condizione atletica di prim’ordine. Higuain in peso-forma. Formidabile lo scatto di Callejon sull’errore di Guilavogui per il secondo gol di Hamsik. Napoli brillante, in grande salute, straordinario negli anticipi, resistente e vittorioso nei contrasti (contro i colossi del Wolfsburg).

Benitez osserva che era stato un bel Napoli anche contro Lazio e Roma, ma non aveva avuto fortuna sotto porta. In parte è vero. Ma il Napoli ha mostrato a Wolfsburg un tono atletico di squadra rigenerata. Contro Lazio e Roma, la qualità del gioco era stata buona, ma non si vide il vigore di Wolfsburg.

I tedeschi si sono aperti disastrosamente agli assalti del Napoli. Sono stati presuntuosi da seconda squadra della Bundesliga che non perdeva in casa da novembre. Dopo un quarto d’ora sono andati sotto a difesa scoperta. Hanno preso gol da principianti. Nello stesso tempo, non hanno sfondato perché il Napoli guizzava profondo in attacco e, in difesa, era compatto e resistente. Il Wolfsburg è stato costretto a girare palla all’indietro.

Ed ecco anche il vigore dei difensori, mai così solleciti nell’anticipare gli avversari, mai così attenti, ben compatti e imbattibili nelle mischie davanti ad Andujar sui corner e sui calci piazzati. Tutta la squadra, poi, pronta a recuperare palla, sicura nelle giocate come la migliore condizione fisica consente.

Il Wolfsburg, famoso per i palloni inattivi, disponendo di numerose torri per colpire, non ha mai trovato né spazio nè varchi. Il tiro più pericoloso, l’unico, è venuto da Schurrle e dalla distanza (prodigioso Andujar nella deviazione con una mano sulla traversa).

Solo una condizione atletica al massimo ha consentito al Napoli di dominare i tedeschi. Quattro gol, una traversa, almeno altre tre occasioni da gol. Il Napoli ha stradominato non solo nel gioco. Una squadra azzurra così “potente” non s’era mai vista.

L’anno scorso giocava di qualità, di agilità. A Wolfsburg il Napoli ha messo sotto i tedeschi con la loro arma più conosciuta, la fisicità.

E, allora, siamo qui a rimpiangere una stagione buttata via da una certa rilassatezza, nel fisico e nello spirito. Il Napoli di Wolfsburg ha dimostrato quello che sarebbe potuto essere e non è stato. Tecnica e forza straripante. Velocità e resistenza. Determinazione micidiale. E anche partenza-sprint.

Il Wolsburg, senza tirare verso Andujar, è esistito solo un quarto d’ora. Poi ha cominciato a cadere sotto i colpi degli azzurri, dominato su tutto il campo dalla splendida condizione fisica dell’avversario.

Il Napoli ha giocato sicuro in velocità perché aveva fiato, resistenza fisica, rapidità di esecuzione come se fosse appena uscito dal precampionato. Un successo collettivo, di squadra che, proprio grazie alla condizione atletica brillante, ha vinto con giocate semplici ed essenziali. Quando ogni protagonista sta bene, ed è nella migliore forma fisica, riesce ogni giocata.

Lanci precisi, palleggio in scioltezza, rapidità di conquistare le seconde palle, difesa ordinata, reattività, disimpegno cercando la profondità. Un Napoli poco in salute faceva girare la palla all’indietro e in orizzontale. A Wolfsbug ha aggredito lo spazio e ha cercato sempre la profondità. Ha conquistato palla con un pressing costante, con una aggressività straordinaria sull’avversario palla al piede, con una lucida osservanza delle distanze. Mente sgombra e visione di gioco perché mens sana in corpore sano.

Rilanciati fisicamente, Higuain è tornato il centravanti da 40 milioni, Callejon pur continuando a sacrificarsi in copertura ha giocato di slancio in attacco, Hamsik è stato in una serata di grazia quando gira bene tutta la squadra, Maggio continua a sorprendere per questo suo momento esaltante, Insigne è pronto per un grande finale dopo l’infortunio.

E’ stato il ritiro a riproporre una squadra in grande spolvero? Pare proprio di sì. Contro la Fiorentina, il Napoli aveva giocato in scioltezza favorito dal ritmo basso dei viola. A Wolfsburg ha giocato di forza e di tecnica aprendo la squadra tedesca come un cocomero.

Il ritiro è finito, viva il ritiro. Ed ora aspettiamo l’incontro fra De Laurentiis e Benitez.

Mimmo Carratelli

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