La Gazzetta cambia idea: prova a negare il catenaccio del Napoli di Gattuso
In difesa del tecnico. “Il catenaccio di storica memoria era un atteggiamento passivo, tatticamente diverso. Il Napoli gioca dal basso per dare sicurezza alla squadra”

Oggi la Gazzetta dello Sport prova a tendere una mano a Rino Gattuso e smentisce sé stessa. Dopo la partita vinta a San Siro contro l’Inter si è parlato di gioco difensivo e di catenaccio – la stessa Gazza non poteva negare la realtà -, espressioni che Gattuso nel postpartita ha sistematicamente eluso. Il tecnico, scrive la Gazzetta, lavora per costruire il gioco dal basso, con Ospina che gioca la palla a terra con i compagni per impostare la partenza dell’azione (“solo all’85’ il primo lancio lungo di Ospina, che per il resto ha sempre giocato subito la palla in area coi compagni”). Una soluzione per dare maggiore sicurezza alla squadra.
Che poi il possesso palla in questo caso possa diventare un modo per difendersi, non c’è dubbio, ma il catenaccio di storica memoria era un atteggiamento passivo, tatticamente diverso. Da quel palleggio il tecnico calabrese vuol far crescere una squadra brillante e aggressiva.