La Stampa: Nainggolan simbolo della antijuventinità

Il belga mal sopporta la Juventus e non ha mai fatto nulla per nasconderlo: post social, video rubati e frammenti d’interviste lasciano tracce come Pollicino

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Radja Nainggolan è sempre stato un anti-Juve, scrive Antonio Barillà su La Stampa.

“Il belga mal sopporta la Juventus e non ha mai fatto nulla per nasconderlo: post social, video rubati e frammenti d’interviste lasciano tracce come Pollicino”.

E domani è in programma proprio Juventus-Cagliari, allo Stadium.

L’ultima esternazione del Ninja sulla Juventus è questa:

«Ho detto che odio la Juve, è vero, ma solo come simbolo della forza calcistica. Trovo intrigante sfidare e battere le squadre più forti».

Ma in precedenza era stato molto più duro. Una sua conversazione con i tifosi fu catturata da uno smartphone:

«Sono contro la Juve da quando sono nato… la odiavo prima di arrivare a Cagliari a prescindere perché hanno sempre vinto per un rigore, per una punizione… Sono venuto alla Roma perché volevo vincere contro la Juve che aveva sempre avuto questi aiuti».

Dopo la sconfitta della Juve a Cardiff postò su Instagram una diretta:

«Sono in ritiro, alcuni sono in vacanza, altri fanno le gite a Cardiff. Mi hanno insultato, la prossima volta stanno zitti. Parlando prima non arrivano da nessuna parte. Era giusto per vedere se mi rispondevano quelli, invece non l’hanno fatto. Posso andare a dormire in pace, come faranno loro… Non credo proprio. Volevo vedere se gli juventini rispondevano, ma la connessione gli costa troppo. Erano molto numerosi ma sono arrivati corti. Mi odiate? Che ci devo fare… Pazienza».

Barillà conclude:

“In realtà, il presidente Massimo Cellino, dopo l’esplosione di Cagliari dove fu lanciato da Allegri, aveva quasi chiuso con la Juve e c’è chi giura che in un’intervista il belga definì i bianconeri «il top». Zero conferme, comunque passato remoto: se c’è un simbolo dell’antijuventinità, è Nainggolan”.

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