La Juventus vince il derby ma sono successe cose strane. E non le solite
A memoria, non ricordo un rigore fatto ripetere alla Juventus. Sarà successo, per carità, ma non lo ricordo. Non ricordo, in una partita simile che sembrava perduta (nel senso di pareggiata), un gol annullato alla Juventus per fuorigioco (che c’era sì ma che c’entra). A un certo punto, in questo derby Juventus-Torino, la vecchia signora […]
A memoria, non ricordo un rigore fatto ripetere alla Juventus. Sarà successo, per carità, ma non lo ricordo. Non ricordo, in una partita simile che sembrava perduta (nel senso di pareggiata), un gol annullato alla Juventus per fuorigioco (che c’era sì ma che c’entra). A un certo punto, in questo derby Juventus-Torino, la vecchia signora è rimasta persino in dieci per l’espulsione di Lichtsteiner da parte di Orsato. Mi sono tornate in mente le parole che mi ha detto uno juventino in settimana: «Stai sopravvalutando il potere di Andrea Agnelli e anche il suo peso nell’ambiente juventino. Non dimenticare che in fondo una battaglia politica ha condotto e l’ha persa pure. Si è fatto battere da Lotito».
Ci ho pensato per tutto il derby. Derby in cui il Toro ha fatto gol dopo essere stato sfottuto in settimana proprio da Andrea Agnelli. E che gol: settanta metri di campo sulla fascia destra facendo fuori Pogba, Evra, Vidal e mettendola sul secondo palo. Un capolavoro di Bruno Peres che pareggiava il rigore fatto tirare due volte. La Juventus ha combinato poco altro, fatta eccezione per un tiro di Vidal nel primo tempo in area di rigore. Nella ripresa la Juventus non è mai stata pericolosa dalle parti di Gillet; le occasioni migliori le ha avute il Torino, con Quagliarella e El Kaddouri. Dei bianconeri nulla, nemmeno un tiro in porta. E poi, alla fine, ma proprio alla fine, il Toro non tiene palla, Vidal la riconquista, la appoggia a Pirlo che come Belov allo scoccare della sirena la infila sul primo palo. Gran gol. Vittoria meritata. In una serata in cui ho pensato tanto allo juventino che mi aveva parlato di potere. Sarà stato un caso. O forse è solo abitudine. (max gallo)