Il maltempo blocca la tecnologia. Lo smarrimento si diffonde sugli spalti, in campo e in panchina e intanto Ciro Immobile se ne fotte e segna un gol storico perché in assenza di Var

Sul Giornale Tony Damascelli descrive la mezzora di Sassuolo-Lazio con il Var fuori uso per cortocircuito. Una mezzora che definisce di calcio vintage.
Quando il risultato era fermo sullo 0-0 è arrivato l’annuncio dell’altoparlante: il Var non funziona. Sugli spalti, in campo e in panchina, scrive, si diffonde lo smarrimento:
“E mo’ come si fa? Si continua a giocare? O l’arbitro Chiffi sospende, interrompe, rinvia? Che cosa può e potrebbe succedere? Succede che per venti minuti il panico e lo smarrimento scorrono lungo le tartarughe degli atleti, l’arbitro continua a chiedere chiarimenti, non si trova un elettricista che sia uno, il black out, dovuto al maltempo, ha oscurato televisori e altri dispositivi, intanto Ciro Immobile se ne fotte e segna un gol, storico perché in assenza di tecnologie ma in presenza della gaffe del portiere Consigli”.
La Lazio festeggia, gli emiliani sono delusi, l’arbitro conferma il gol senza dover interpellare il Var che non può intervenire.
“uno a zero palla al centro, è il football di ieri e dell’altro ieri, quello che ci ha reso felici ma anche arrabbiati, senza robot”.
Dopo questi venti minuti vintage, tornano la luce, il Var e anche gli annessi, ovvero il pareggio del Sassuolo.
“Un fremito per lo spazio di tempo andato, il resto è quello che passa il calcio cosiddetto moderno, giusto e perfetto (!?)”.