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Repubblica Firenze: Commisso ha portato un vento nuovo. La Fiesole, adesso, combatta il razzismo con l’ironia

La tifoseria aveva sottovalutato il nuovo patron e invece ha fatto emergere quanto era viziata l’aria prima del suo ingresso

Repubblica Firenze: Commisso ha portato un vento nuovo. La Fiesole, adesso, combatta il razzismo con l’ironia

Su Repubblica Firenze, Stefano Cappellini scrive che forse la tifoseria viola aveva finora sotovalutato Rocco Commisso, eppure con il suo arrivo è cambiato tutto.

Il patron della Fiorentina non è soltanto “l’emigrante diventato miliardario che mette passione colorita e soldi nel nuovo giocattolo”.

A volte, scrive Cappellini,

“serve lo straniero che entra nel saloon per rendersi conto di quanto era viziata l’aria prima del suo ingresso”.

Ha messo in evidenza, con la questione stadio, quanto sia lenta la burocrazia in Italia. Lo sapevamo già, ma adesso ci chiediamo tutti perché mai dovremmo accettarlo. Non solo. Anche nel tifo è cambiato qualcosa.

Scrive Cappellini:

“Avete dato un’occhiata ai social della Fiorentina? Càspita, sono vivi, ironici, appassionati. Prima sembravano sfornati col ciclostile”.

Idem per la forte presa di posizione contro il razzismo.

“Non è più tempo di slalom e sofismi: o combatti i razzisti o li copri. Vie di mezzo non ce ne sono”.

La speranza, adesso, è che il consenso di cui gode Commisso aiuti ad estirpare anche dalla curva viola quegli slogan razzisti che spuntano ogni tanto. Non importa che siano opera di pochi, serve mettere un freno chiaro e l’esempio deve venire dal campo. Il contrario di quanto ha fatto Juric nel caso Balotelli.

“Chi scrive ricorda ancora quando Roberto Baggio intimò ai ragazzi della Fiesole che sarebbe uscito dal campo se avesse sentito cori contro quel povero ragazzo rimasto ustionato dopo un assalto a colpi di molotov al treno dei tifosi del Bologna. I cori non ci furono. Ma l’embargo non può essere frutto solo di richieste eccezionali. Deve essere la regola”.

La tifoseria viola si vanta di essere una delle migliori al mondo, allora lo dimostri con i decibel, che, scrive, negli ultimi anni sono calati insieme alla media di spettatori.

“E poi gli sfottò e il sarcasmo funzionano meglio degli insulti. Domani, per esempio, andiamo a Cagliari, dove nel 1982 perdemmo lo scudetto all’ultima giornata ma coniammo uno dei più longevi ed efficaci slogan della storia: “Meglio secondi che ladri””.

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