Pure Eusebio è mmeglio ’e Pelè
E’ abbastanza misterioso il motivo per il quale esiste una barriera di freddezza fra Pelé e i tifosi del Napoli. Maradona ha il suo peso, certo, ma non c’entra. Qui non è in discussione il motivo del risentimento verso Pelé, che ha una sua causa evidente nella rivalità e nelle polemiche a distanza con Diego, […]
E’ abbastanza misterioso il motivo per il quale esiste una barriera di freddezza fra Pelé e i tifosi del Napoli. Maradona ha il suo peso, certo, ma non c’entra. Qui non è in discussione il motivo del risentimento verso Pelé, che ha una sua causa evidente nella rivalità e nelle polemiche a distanza con Diego, idolo della città che all’argentino si diede anima e corpo. Soprattutto corpo.
Qui è in discussione altro. La freddezza. L’atarassia calcistica nei confronti del brasiliano. E quella è antica. Nasce prima del 1984, prima cioè che cominci la religione del Maradona è mmeglio ‘e Pelé. Il culto globale verso ‘O Rei, a Napoli mancava pure negli anni Sessanta. Perché?
Attenzione alle date. Il 25 novembre del 1966 esce al cinema “Operazione San Gennaro”, straordinario film di Dino Risi ambientato e girato a Napoli, la cui trama è semplice: un’improbabile banda capeggiata da Nino Manfredi prova a rubare il tesoro del santo per conto di un’organizzazione internazionale. Che c’entra Pelé? C’entra, c’entra. In una scena chiave, la banda entra al Duomo e chiede al santo il permesso di rubare il tesoro. Trenta miliardi di lire, tanto valeva all’epoca. Per strappargli l’autorizzazione, a san Gennaro viene promesso che con quei soldi sarà fatto del bene anche alla città, e tra le altre cose sarà comprata una stella del calcio per il Napoli. “Così vinciamo la Coppa dei Campioni”. Ma la stella citata nel film non è Pelé. [la scena è qui].
La stella si chiama Eusebio, calciatore portoghese nato in Mozambico, la stella del Benfica Lisbona, una delle grandi squadre dell’epoca. Dunque, disponendo di una cifra enorme e potendo comprare una stella del calcio per vincere la Coppa dei Campioni, il sentimento popolare di Napoli pensa a Eusebio, non a Pelé. Strano, no? Eppure nel novembre del 1966 Pelé ha già vinto due campionati mondiali con il Brasile e due coppe intercontinentali con il suo club, il Santos. I mondiali sono del ’58 e del ’62, le Coppe sono del ’62 e del ’63.
Strano fino a un certo punto. Intanto va detto che a metà anni Sessanta il dualismo Pelé-Eusebio è più forte di quanto noi oggi a posteriori possiamo immaginare. I giornali si chiedono esplicitamente chi dei due sia il più grande. Incredibile, ma solo oggi. Eusebio ha potenza, ha corsa, ha dribbling, è un fenomenale tiratore di punizioni. La tv ha già portato le immagini dei due super campioni nelle case degli italiani. per la verità ha portato più spesso le immagini di Eusebio, perché il Benfica gioca in Coppa dei Campioni contro le varie Inter, Milan, Juventus; Pelé invece in tv lo vedi una volta ogni quattro anni, lui che ha scelto di non affacciarsi mai in Europa.
Un mese prima che al cinema arrivi il film di Risi, il 26 ottobre del ’66 il quotidiano La Stampa pubblica un articolo in cui si annuncia l’uscita dell’autobiografia del calciatore portoghese. Alt. Pensiamoci un attimo. L’autobiografia di un calciatore. Oggi è normale, ma qui siamo solo nel ’66, e parliamo dell’autobiografia di un calciatore, peraltro non italiano. Si intitola “Il mio nome è Eusebio”. La Stampa riporta alcune frasi del portoghese. Tra cui la seguente: “Vorrei un buon contratto all’estero in Spagna o in Italia, per giocare nel Milan, nel Napoli, nell’Atletico Madrid, tutte squadre che mi hanno già fatto delle proposte concrete”.
Dunque, a ottobre del ’66 Eusebio parla del Napoli come di un club che gli aveva fatto proposte concrete. Forse proprio perché il sentimento popolare era così forte da spingere la società a provarci. Resta da capire perché fosse così forte. Le date, la risposta è lì. Nel luglio del ’66 si gioca il terzo campionato mondiale di calcio che la televisione italiana trasmette. Ed è un mondiale sicuramente più visto rispetto a quelli del ’58 e del ’62 vinti da Pelé: la diffusione degli apparecchi è cresciuta, siamo in pieno boom economico. In quel mondiale lì si gioca Portogallo-Brasile. Vince il Portogallo 3-1 è immagini sono qui], Eusebio segna due gol, Pelé nessuno, il Brasile viene eliminato, il Portogallo arriverà terzo.
Diciotto anni prima di Maradona, Napoli è arrivata alla conclusione che Eusebio è mmeglio ‘e Pelé.
Oggi Eusebio compie 71 anni.
Angelo Carotenuto (tratto da ilpuliciclone.wordpress.com)