Zazzaroni: «Conte siamo noi, per questo ci sta sulle palle»
Su Instagram: "Conte è Conte. L'antipatico, il piagnone, quello che non ha mai colpe. Perché invece noi italiani sappiamo riconoscere il valore degli altri? Noi italiani non inseguiamo alibi, attenuanti o colpevoli quando perdiamo?"

Napoli's Italian coach Antonio Conte looks on ahead of the Italian Serie A football match between Napoli and Como at the Diego Armando Maradona stadium in Naples, on November 1, 2025. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)
«Napoli che è lì, che lotta per le prime posizioni, dà fastidio. Lo capisco. Forse qualcun altro deve entrare nell’ottica… Quindi ambiente compatto, sempre, i calciatori stanno dando tutto, i nuovi si stanno inserendo. Forse questo fa paura», si era sfogato Antonio Conte in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Champions tra Napoli ed Eintracht. Come immaginabile, le parole del tecnico salentino hanno prontamente generato accesi dibattiti tra appassionati ed addetti ai lavori. Stavolta, a dire la sua sull’argomento è il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni.
L’analisi di Zazzaroni
Il noto giornalista ha affidato le sue riflessioni ad un post su Instagram:
“Non so se il Napoli dia fastidio, so per certo, però, che Antonio Conte sta sulle palle a tanti. Leggo e ascolto attacchi senza senso, banali, fuori contesto, critiche alle sue parole, a giudizi come quello dato alla prestazione dell’Eintracht. Se Conte non desse fastidio, soltanto i tifosi del Napoli si sarebbero occupati di quella partita. Ma Conte è Conte. L’antipatico, il piagnone, quello che non ha mai colpe. Perché invece noi italiani sappiamo riconoscere il valore degli altri? Noi italiani non inseguiamo alibi, attenuanti o colpevoli quando perdiamo? Conte siamo noi. Per questo ci sta sulle palle. Parlate di Conte con i suoi giocatori: chiedete loro quanta forza riesce a trasmettere. Anche con certi interventi esterni. Ossessivo? Dichiarato. Parafrasando George Sand, Il marchio della creatività calcistica è una violenta, indistruttibile ossessione. PS. Dimenticavo: Conte ha mai potuto allenare una squadra da Champions?”.
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Per due volte Conte fa riferimento alla necessità di crescita dello staff medico e fisioterapico del Napoli. È un caso?
Antonio Conte, un po’ come la Sibilla Cumana, va interpretato. A volte è fin troppo chiaro. Altre però procede per allusioni o per citazioni che non sono mai casuali. Questa sera, dopo le accuse ai tedeschi di aver fatto catenaccio (e l’allenatore avversario giustamente ha risposto dicendo per lui è un complimento), ha ricordato che il Napoli ha sbagliato troppe gol e infine ha più volte fatto riferimento alla crescita del club che deve assumere una dimensione più europea (anche se non ha mai usato questi termini). Per ben due volte ha citato lo staff medico e quello fisioterapico. Ora la domanda è: è stata una coincidenza? Noi francamente quando parla Conte crediamo poco alle coincidenze. Sappiamo quanto Conte sia pignolo e attento nella cura di ogni dettaglio. Secondo lui – giustamente – la crescita di un club è complessiva. Tant’è vero che lui stasera ha proprio detto che puoi avere l’allenatore ambizioso, essere un club ambizioso, ma poi serve anche altro. E in questo altro ci è sembrato di cogliere qualche riferimento allo staff medico, anche agli affaticamenti muscolari. Non dimentichiamo che il Napoli è falcidiato dagli infortuni.











