Il tennis somiglia a una fabbrica di automi: asciugamano, pugnetto e ricerca dell’approvazione del team (Il Giornale)
È diventato uno sport di squadra, i tennisti parlano col plurale maiestatis. I vecchietti del Muppet Show oggi hanno un ruolo fondamentale

NEW YORK, NEW YORK - SEPTEMBER 07: Jannik Sinner of Italy reacts against Carlos Alcaraz of Spain during their Men's Singles Final match on Day Fifteen of the 2025 US Open at USTA Billie Jean King National Tennis Center on September 07, 2025 in New York City. Maddie Meyer/Getty Images/AFP (Photo by Maddie Meyer / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
Una critica al tennis moderno: con l’angolo vicino al campo, applausi e consigli continui, lo sport sembra diventato uno spettacolo di marionette. Oggi tutto è controllato e di squadra, con i tennisti che parlano al plurale e perdono spontaneità.
Marco Lombardo apre così il suo articolo sull’edizione on line del Giornale:
“Non so se avete presente i vecchietti del Muppet Show: messì lì sulla tribuna a giudicare tutto e tutti, e soprattutto ad agitarsi ad ogni battuta dei protagonisti. Ecco, non è proprio la stessa cosa – visto che si deve essere solo d’accordo – però visivamente la situazione è questa. Il tennis, in pratica, sembra diventato il teatro delle marionette da quando l’angolo del giocatore è stato avvicinato al campo e i consigli sono diventati leciti. E quindi: chiacchierate durante la partita, ma soprattutto stand up, pugnetto e applauso ad ogni punto. Tanto che i tennisti non possono più fare a meno di quello e dell’asciugamano (ma che avranno da asciugarsi dopo un ace?)”.
Tennis finto
Prosegue con nostalgia il Giornale:
“In tutti momenti c’è chi ti sprona e ti consola a comando, che bisogno hai di andare a cercare conforto nelle gare a squadre? Tanto tutto è squadra ormai, ed infatti i giocatori parlano col plurale maiestatis”.
Ha ricordato la scenetta di Sinner che a Parigi se l’è presa col suo team con un aspro “io faccio il break e voi non fate un c…?”.
Per poi concludere:
Per carità: cose che succede per colpa dell’adrenalina, e poi ormai non è solo Jannik, è il tennis. Nel quale la vita è allenamenti, partite, pugnetti e applausi, a ciclo continuo. Il che, più che un teatro di marionette, assomiglia a una fabbrica di automi.










