Fiorentina pronta a dire addio a Pioli: oggi la decisione finale (CorSport)

Il Lecce ha evidenziato i limiti della Fiorentina. Oggi attesa la risoluzione consensuale per il tecnico e la nomina dei sostituti.

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Mp Firenze 02/11/2025 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Lecce / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Moise Kean

La Fiorentina è irriconoscibile: squadra allo sbando, classifica deludente e tifoseria in rivolta. Oggi probabile l’esonero di Pioli, con un nuovo allenatore e diesse in arrivo, mentre il presidente resta a New York nella stagione del centenario.

Commenta Alberto Polverosi al Corriere dello Sport:

“O hanno giocato contro l’allenatore, oppure contro tutti noi, a cominciare proprio da Pioli, della Fiorentina non ci abbiamo capito niente. Però, per giocare contro l’allenatore bisogna avere cattiveria, malizia, cinismo e vi pare che questa squadra abbia queste caratteristiche? La Fiorentina è l’esatto contrario. È generosa (con gli avversari), è tenera, è molliccia, è senza spina dorsale, mica è capace di organizzare un ammutinamento. Non è una squadra, è un insieme informe di giocatori che sono la controfigura di ciò che erano. E anche per colpa loro, dei giocatori, oggi la società prenderà la decisione finale con i saluti a Stefano Pioli.

Paradossalmente non vale nemmeno la pena soffermarsi sui disastri di una squadra che ha il passo da retrocessione precoce, la B non all’ultima giornata, se continua così va giù a febbraio: la proiezione di quattro punti in dieci partite fa poco più di quindici punti in trentotto. Il Lecce, un bel Lecce, ha reso ancora più evidenti i limiti caratteriali della Fiorentina”.

Mai vista una Fiorentina così

Polverosi continua e conclude così:

“Il termine che si addice a questo terribile momento è ‘mai’. Mai vista una squadra di soli fantasmi, mai successo nella storia della Fiorentina di non vincere nemmeno una volta in dieci partite, mai perso quattro volte su cinque nel suo stadio, mai capitato a una società di restare con un presidente a 8.000 chilometri di distanza e un solo dirigente alla guida, e soprattutto mai nessuno alla fine del mercato poteva immaginare questo scempio.

Ieri la Fiorentina si è nascosta, prima in campo e poi fuori. Nessuno ha parlato, nessuno ha spiegato, nessuno ha chiesto scusa. Lo farà oggi, spiegando perché con Pioli non poteva andare avanti. E caos totale, la contestazione è arrivata a un livello che ci riporta al 93, ultima vera retrocessione sul campo (quella del 2002 aveva le sue origini nel fallimento del club), i tifosi hanno tirato fuori dal cassetto la hit parade degli insulti e reso chiaro ai giocatori alcuni concetti sul presente e sul futuro. Il primo obiettivo della contestazione, Daniele Pradé, si è dimesso alla vigilia della partita

Oggi sarà la volta dell’allenatore (dimissioni no, probabilmente una risoluzione consensuale) e nelle stesse ore arriverà la decisione per i due sostituti, quelli del tecnico e del diesse”.

 

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