El Paìs celebra l’Italia del tennis che vince anche senza Sinner (guardato dagli italiani con diffidenza)

Il quotidiano spagnolo sulla terza finale: l'Italia del tennis ha programmazione e talento. Le critiche per il forfait di Jannik

Jannik Sinner

Malaga (Spagna) 24/11/2024 - finale Coppa Davis / Italia-Olanda / foto Imago/Image Sport nella foto: Jannik Sinner ONY ITALY

Flavio Cobolli (con Berrettini) trascina l’Italia alla terza finale consecutiva di Coppa Davis salvando sette match point contro Bergs e confermando la forza del gruppo nonostante l’assenza di Sinner. Ne scrive El Paìs

L’Italia di Davis semina e raccoglie con e senza Sinner

Sinner sì, ma la storia non finisce lì. Da tempo in ascesa, l’Italia semina, modella e raccoglie. Una macchina al massimo: vincere, vincere e vincere. L’implacabile Jannik come principio e fine? Una buona serie o una sequenza passeggera? Niente affatto. Qui c’è programmazione e c’è talento, quello che dimostra questo ragazzo che si strappa la maglietta dopo aver salvato sette match point e porta il suo Paese alla finale di Bologna, la terza consecutiva in Coppa Davis.

Sinner schiva le critiche e risponde: Ho preso la decisione giusta

Prosegue il quotidiano spagnolo:

Sinner osserva da casa. Per sua scelta. Una volta raggiunto l’obiettivo — spuntare la Davis dalla lista degli appuntamenti — il numero due del mondo ha annunciato che stavolta non avrebbe partecipato. Pioggia di critiche. La storia gli è piombata addosso: Adriano Panatta, Nicola Pietrangeli… “È un grande schiaffo allo sport italiano. Non capisco quando dice che è stata una scelta difficile: stiamo parlando di giocare a tennis, non di andare in guerra. Alla fine si tratta del massimo, di indossare l’azzurra”, ha detto quest’ultimo, dopo la stoccata del primo: “Io, al suo posto, avrei giocato”.

Leggi anche: El Paìs elogia il metodo italiano nel tennis: non solo Sinner, anche a livello organizzativo

Elegante nel replicare, Sinner ha risposto di accettare tutte le critiche, ma di aver preso “la decisione giusta” perché, in fin dei conti, deve guardare a sé stesso e al suo corpo, a quel duello sensazionale con Carlos Alcaraz e a quel 2026 che si intravede a media distanza. (…) “È una squadra incredibile anche senza di me, e non mi piace che qualcuno dica il contrario. Le possibilità di vincere sono alte. Sono orgoglioso di essere italiano e di essere nato qui, e non in Austria o altrove. Questo Paese merita molto di più, anche più di ciò che sto facendo io”.

Sinner è guardato con sospetto dai connazionali

In un certo senso, Sinner è sempre stato guardato con sospetto dai suoi connazionali, nonostante oggi sia uno dei simboli sportivi del Paese. I tratti, la pelle lattea, i capelli rossi e le lentiggini. Gli si contesta l’accento, o perché usa il tedesco. Nient’altro che le sue origini. «Alcuni dicono che l’Alto Adige [la zona montuosa dove è nato, confinante con l’Austria] è diverso… Ma lo è anche la Sicilia. Totalmente. Ed è questa la nostra fortuna, la nostra forza sta in quelle differenze», sottolineava non molto tempo fa, prima di incoronarsi di nuovo alle Finals. A quel punto si era già tirato fuori, e poi lo ha fatto anche Lorenzo Musetti.

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