Cobolli: «Cosa ho pensato sul match-point? Non ho pensato, ho cercato di tirare il più forte possibile»

A La Stampa: «Volevo prendere il punto senza che me lo regalassero». Berrettini gli dice: «stai a diventa’ famoso, Flavie’»

Dc Bologna 21/11/2025 - Coppa Davis / Italia-Belgio / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Flavio Cobolli

Flavio Cobolli, ieri vincitore della Coppa Davis con l’Italia, ha rilasciato un’intervista a La Stampa.

L’intervista a Cobolli

«Che vuol dire? Vuol dire che stai a diventa’ famoso, Flavie’». Ci vuole l’esperienza e l’affetto da fratello maggiore di Matteo Berrettini per sve-
gliare Flavio Cobolli in conferenza stampa. 

L’anno scorso ha debuttato, quest’anno ha vinto…

«Ancora non me ne rendo conto, avrò bisogno di qualche giorno per riflettere. Devo fermarmi. Era il mio sogno da bambino e ora sono la persona più felice del mondo, è da tre giorni che vivo il giorno più bello della mia vita».

L’inizio del match era stato da paura… [ha perso il primo set contro Munar 6-1, ndr.]

«Non era facile mantenere l’energia, dovevamo cavalcare l’onda, sostenerci. All’inizio ero teso, poi ho pensato a un punto dopo l’altro, e su ogni punto non pensavo solo a me stesso, dovevo farcela per Sonego e Berrettini».

Che cosa ha pensato sul matchpoint?
«Non ho pensato. Ho cercato di tirare il più forte possibile, e prendere il punto senza che me lo regalassero». 

Un anno iniziato maluccio e finito con un trionfo…

«Mi sono infortunato, non avevo tanta voglia di giocare. A Miami avevo cercato di svoltare, la vittoria di Bucarest [luglio, ndr.] mi ha aiutato a rinascere».

Il prossimo sogno?

«Le Olimpiadi. Mi sono allenato con la maglia che avrei dovuto indossare a Parigi. Spero di giocarle».

Il NY Times sul tennista azzurro: promettente come Fonseca e Shelton, poteva fare il calciatore

“È un giovane tennista italiano, ma non è Jannik Sinner o Lorenzo Musetti . È un atleta emergente, ma non è un Ben Shelton o un Joao Fonseca . Avrebbe potuto diventare un calciatore famoso, ma da adolescente abbandonò il settore giovanile della Roma , un club di Serie A. E parla così dolcemente che a volte è impossibile sentirlo senza avvicinarsi”. Chi è? E’ Flavio Cobolli, sul New York Times. Uno che nella stessa descrizione del Nyt “è passato inosservato durante la sua giovane carriera tennistica”, ma ora non più. Proprio no. Ha vinto il suo primo Atp 500, e soprattutto un ritratto sul sito del più importante  giornale del pianeta.

Correlate