Anguissa, le trecce rotanti da guerriero antico, le gambe possenti, è il bomber che viene da metà campo (Carratelli)

Sul Corsport. Ha un passo deciso, una corsa intelligente, quasi invisibile perché improvvisamente è là a disgregare le difese, ospite inatteso e risolutore

Anguissa

Ni Lecce 28/10/2025 - campionato di calcio serie A / Lecce-Napoli / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: esultanza gol Frank Anguissa

Frank “Zambo” Anguissa è diventato l’anima possente del centrocampo del Napoli, incisivo e decisivo fin dall’inizio del campionato. Siamo già a 4 goal in 9 partite e il camerunense non ha intenzione di fermarsi. Ne scrive Mimmo Carratelli per il Corriere dello Sport.

Anguissa, l’uomo in più di questo Napoli: i dettagli

Ecco cosa scrive:

Con quella grande faccia da madonna bruna, le trecce rotanti da guerriero antico, le gambe possenti di quelle che solcano gli altipiani camerunesi, Frank Anguissa, Zambo, questo suono iberico che ne esalta la forza, piega l’erba al suo passaggio imperioso, piega l’avversario che non gli resiste, piega il destino delle partite, scuote l’aria correndo, scuote la rete calciando il pallone alla fine della sua avventura corsara, l’esecuzione finale del suo dilagante tragitto.  

È il leone che avanza nella savana del football. È il cavaliere nero della leggenda di Re Artù. È il pistolero del western pallonaro. Giunge a Napoli, che sono ormai quattro anni, dall’umidità di Fulham, un sobborgo londinese in un’ansa del Tamigi, e dalle mestizie del Fulham scivolato in una retrocessione senza scampo. Frank Anguissa porta con sé la forza di un paese immenso, l’Africa equatoriale, fra il deserto e l’Atlantico.

Anguissa è il bomber che viene da lontano, dalle risacche del centrocampo, dalla giungla della trequarti, dove bisogna mordere e fuggire, contrastare e partire. È la nuova vita di Zambo, angelo nero nelle aree avversarie quando sta nella mischia dei sedici metri e improvvisamente mette le ali e si innalza per il colpo di testa sovrano e vincente, oppure avvoltoio che piomba davanti al portiere dopo la lunga corsa nella terra propizia dove nasce il suo improvviso furore di cannoniere. Porta con sé il vento caldo dell’Africa, i muscoli guizzanti di una razza primigenia, il cuore di un continente doloroso e antico.

“Negli anni, Anguissa è diventato un giocatore a tutto campo. Esce dalla trincea dei guardiani della terra di mezzo per l’assalto alla fortezza avversaria. Corre e si apposta. Dilaga da destra a sinistra. Ha un passo deciso, una corsa intelligente, quasi invisibile perché improvvisamente è là a disgregare le difese, ospite inatteso e risolutore. Protagonista dei due ultimi scudetti. Ed è un ragazzone dalla vita tranquilla, Frank, casa a Posillipo e pallone. Esce di rado, tre figli, “i miei pilastri”, Dayana l’ultima nata, e la moglie Patricia dalla grande capigliatura rasta attorno a un viso dolcissimo. Un uomo quieto e sereno sulla soglia dei trent’anni, prossimi a festeggiarli il 16 novembre, sotto il segno dello Scorpione, istinto, tenacia, passione.”

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