Anguissa, il Napoli può perderlo per otto partite ed è una mazzata. Sullo sfondo Mainoo o Pellegrini (Gazzetta)
Dovrebbe esserci fino a Udine, poi salta la Supercoppa e dipenderà dal Camerun quanto avanti andrà in Coppa d'Africa. Una perdita pesantissima

Ni Napoli 22/09/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Pisa / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Frank Anguissa
Anguissa, il Napoli può perderlo per otto partite ed è una mazzata. Sullo sfondo Mainoo o Pellegrini (Gazzetta)
Si può vivere senza Anguissa? Non si sa, Lo si capirà a dicembre quando il. centrocampista del Camerun abbandonerà la nave Napoli per la Coppa Africa e sarà un’assenza pesante, pesantissima.
Ne scrive la Gazzetta dello Sport con Antonio Giordano:
Anguissa al Napoli resterà quasi sicuramente altre otto partite, grazie alla generosità del Camerun che potrebbe averlo da regolamento con quindici giorni d’anticipo sulla gara iniziale e che invece si accontenterà – pare – di farlo rientrare la sera del 14, dopo il match di Udine: niente Riad, anche se per la semifinale col Milan qualche tentativo è stato fatto, poi, se il Camerun dovesse ritagliarsi uno spazio sino all’epilogo, fuori otto partite, inclusa la trasferta di Champions a Copenaghen, in calendario 48 ore dopo l’eventuale finalissima di Coppa d’Africa. Il Napoli pensa a Mainoo e Pellegrini per grannio, ma Anguissa è cuore ed è anche cervello, è la fedeltà racchiusa in quel quinquennale che sia lui che il Napoli vogliono rinnovare, è la forza motrice d’una squadra che nei suoi ritmi bassi s’appoggia nelle accelerazioni di un centrocampista moderno, l’inafferrabile incursore che in dieci partite di campionato per quattro volte è stato Mvp e che ha già calato un poker nella classifica cannonieri: un anno fa ne fece sei, record personale, che sta già vacillando.
Anguissa, le trecce rotanti da guerriero antico, le gambe possenti, è il bomber che viene da metà campo (Carratelli)
Frank “Zambo” Anguissa è diventato l’anima possente del centrocampo del Napoli, incisivo e decisivo fin dall’inizio del campionato. Siamo già a 4 goal in 9 partite e il camerunense non ha intenzione di fermarsi. Ne scrive Mimmo Carratelli per il Corriere dello Sport.
Ecco cosa scrive:
Con quella grande faccia da madonna bruna, le trecce rotanti da guerriero antico, le gambe possenti di quelle che solcano gli altipiani camerunesi, Frank Anguissa, Zambo, questo suono iberico che ne esalta la forza, piega l’erba al suo passaggio imperioso, piega l’avversario che non gli resiste, piega il destino delle partite, scuote l’aria correndo, scuote la rete calciando il pallone alla fine della sua avventura corsara, l’esecuzione finale del suo dilagante tragitto.
È il leone che avanza nella savana del football. È il cavaliere nero della leggenda di Re Artù. È il pistolero del western pallonaro. Giunge a Napoli, che sono ormai quattro anni, dall’umidità di Fulham, un sobborgo londinese in un’ansa del Tamigi, e dalle mestizie del Fulham scivolato in una retrocessione senza scampo. Frank Anguissa porta con sé la forza di un paese immenso, l’Africa equatoriale, fra il deserto e l’Atlantico.
Anguissa è il bomber che viene da lontano, dalle risacche del centrocampo, dalla giungla della trequarti, dove bisogna mordere e fuggire, contrastare e partire. È la nuova vita di Zambo, angelo nero nelle aree avversarie quando sta nella mischia dei sedici metri e improvvisamente mette le ali e si innalza per il colpo di testa sovrano e vincente, oppure avvoltoio che piomba davanti al portiere dopo la lunga corsa nella terra propizia dove nasce il suo improvviso furore di cannoniere. Porta con sé il vento caldo dell’Africa, i muscoli guizzanti di una razza primigenia, il cuore di un continente doloroso e antico.
“Negli anni, Anguissa è diventato un giocatore a tutto campo. Esce dalla trincea dei guardiani della terra di mezzo per l’assalto alla fortezza avversaria. Corre e si apposta. Dilaga da destra a sinistra. Ha un passo deciso, una corsa intelligente, quasi invisibile perché improvvisamente è là a disgregare le difese, ospite inatteso e risolutore. Protagonista dei due ultimi scudetti. Ed è un ragazzone dalla vita tranquilla, Frank, casa a Posillipo e pallone. Esce di rado, tre figli, “i miei pilastri”, Dayana l’ultima nata, e la moglie Patricia dalla grande capigliatura rasta attorno a un viso dolcissimo. Un uomo quieto e sereno sulla soglia dei trent’anni, prossimi a festeggiarli il 16 novembre, sotto il segno dello Scorpione, istinto, tenacia, passione.”











