Allegri: «Capire Pulisic è complicato, è come un cruciverba. Non è che io trasformo Leao, si deve abituare ad attaccare più la porta»

In conferenza: «Contro le piccole abbiamo sempre pagato. La Lazio che sta rientrando perché fino ad ora è stata sottovalutata ma Sarri sta facendo un ottimo lavoro»

Allegri

Db Milano 28/09/2025 - campionato di calcio serie A / Milan-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Il tecnico del Milan Massimiliano Allegri ha tenuto la conferenza stampa in vista del match contro la Lazio, previsto per sabato alle 20:45.

La conferenza di Allegri

I corsi e ricorsi del calcio sono pieni di grande soddisfazione, botte di adrenalina come il derby di domenica scorsa, e magari il rischio nella partita successiva di una spina che si stacca leggermente. E’ rimasto vigile su questo tema?

«E’ normale che il derby di Milano è importante e dà grande adrenalina, ma non bisogna uscire dall’obiettivo finale che è entrare nelle prime 4. In 7 punti ci sono 7 squadre, con la Lazio che sta rientrando perché fino ad ora è stata sottovalutata ma Sarri sta facendo un ottimo lavoro. Hanno avuto delle problematiche sul mercato e degli infortuni, per noi sabato sarà una partita difficile contro una squadra ben organizzata, che sembra che conceda ma concede poco. Hanno la possibilità di rientrare nel giro Champions. E’ vero che la vittoria del derby è stata meravigliosa ma basta perché siamo già a giovedì e tra 48 ore giochiamo un’altra partita di campionato che servirebbe per fare un altro passetto per avvicinarci al nostro obiettivo stagionale»

Ci fa il solito bollettino su Gimenez e Saelemaekers? La Lazio va affrontata come se fosse una grande?

«Tutte le partite vanno affrontate come se giocassimo sempre contro grandi squadre, infatti contro le piccole abbiamo sempre pagato. La Lazio ha vinto trofei, ha giocatori di grande valore. Pulisic difficilmente sarà della partita, Saelemaekers è a posto, Gimenez rientrerà la prossima settimana con  la squadra».

Sul ruolo di Leao e il suo rapporto con il gol:

«Per ora è a 4 se non sbaglio. Non è che io trasformo Leao, ha caratteristiche per fare il centravanti. Si deve abituare ad attaccare più la porta quando la palla è esterna e di uscire meno dall’area. Sta cambiando, è molto più dentro il gioco e aiuta la squadra quando c’è da fare il lavoro sporco. I grandi giocatori si vedono da questo: quando mettono le loro qualità a disposizione della squadra».

Sul calendario:

«Un mese bello da vivere, c’è anche la Coppa Italia contro la Roma. La Coppa Italia è un obiettivo, a Roma a maggio si sta sempre molto bene. Poi c’è anche la Supercoppa, che non sarà semplice. Ma facciamo un passettino alla volta, la partita di domani contro la Lazio sarà comunque differente da quella in Coppa Italia».

Allegri ha parlato anche di Maignan e del suo futuro:

«È sempre stato uno dei portieri più forti che ci sono, non mi meraviglio del rendimento. Per quanto riguarda il suo contratto c’è la società che ci pensa, sta lavorando per dare un futuro di stabilità a questa squadra. Con Maignan io parlo di cose di campo, sono contento perché lo vedo sereno e sta confermando le sue qualità».

Su Nkunku, quali sono le sue sensazioni sul suo percorso finora?

«È arrivato a fine agosto, poi due volte in Nazionale: sta facendo passi avanti. Non potevo aspettarmi di più subito, ma mi aspetto che raggiunga il massimo del suo potenziale. Viene da un campionato diverso, doveva allenarsi. Sono fiducioso in lui come in tutti. Anche Jashari sta rientrando, Odogu ha messo minuti con l’U23. L’importante è avere tutti a disposizione: così si alza il livello negli allenamenti».

Con Rabiot lo sollecitava continuamente sul recupero. Con Pulisic qual è il dialogo?

«Capire Pulisic è complicato, è come un cruciverba… Gli chiedi una cosa… Ma è un ragazzo d’oro (ride). Con Rabiot era diverso, il soleo è pericoloso… È andata bene così».

Che ruolo può coprire Jashari nel vostro centrocampo?

«Può giocare davanti alla difesa o nei due in mezzo, dipende da come si muove il terzo. Ha carattere e voglia, il Milan ha fatto un buon acquisto. Poi si è fatto male: sono tre mesi e mezzo che non gioca. Ora ha recuperato, ma gli manca ritmo e coordinazione».

Come valuta Ricci e la concorrenza con Fofana, Modric e Rabiot?

«Hanno giocato più loro, ma anche Ricci ha avuto spazio. È importante: quando lo chiami è sempre pronto, dall’inizio o dalla panchina. È un valore aggiunto, tutti devono esserlo. C’è chi ha giocato meno, come Loftus e Nkunku, ma tutti devono mettersi a disposizione dell’obiettivo finale. La classifica è corta, serve equilibrio».

Che crescita sta mostrando Saelemaekers?

«Sta crescendo molto: domenica ha fatto la sua miglior prestazione dell’anno, pesante tecnicamente e tatticamente. Contro il Napoli dopo il gol aveva fatto un po’ di confusione. Deve trovare equilibrio, ha margini importanti, è generoso».

Perché il Milan è la squadra che fa meno cambi in Serie A?

«La rosa non è corta. Nell’ultimo mese sono mancati Rabiot, Pulisic ed Estupiñan. I cambi servono quando servono: farli tanto per farli non ha senso. A volte non ce n’è bisogno».

State lavorando sulla pulizia tecnica in uscita?

«Sì, ogni giorno. Contro l’Inter potevamo fare meglio nell’ultimo passaggio. Ci lavoriamo. A volte è anche una questione emotiva».

A gennaio vi servirà qualche rinforzo per raggiungere gli obiettivi?

«Nell’ultimo mese cinque giocatori sono tornati dalla nazionale stremati. Non potevo farli giocare. Il numero della rosa è giusto. La società lavora per programmare il Milan: gennaio è un mercato particolare, meglio non prendere giocatori che non servono. Abbiamo elementi che nella seconda parte possono dare molto di più».

Dove può rendere al meglio Loftus-Cheek?

«Può fare tutto: seconda punta, esterno, mediano. Ha potenzialità enormi, è serio e professionale. Sono molto contento: è affidabile e per me molto importante».

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