Sinner fa il sindacalista contro gli Slam: «più guadagni e più welfare per i tennisti, delusi dalla loro risposta»

Le dichiarazioni di Sinner al Guardian: «I tennisti guadagnano poco in relazione al montepremi degli Slam». Per ora è muro contro muro

Sinner

Italy's Jannik Sinner speaks during a press conference at the Shanghai Masters tennis tournament in Shanghai on October 4, 2024. (Photo by Hector RETAMAL / AFP)

Jannik Sinner rompe il silenzio e punta il dito contro i tornei del Grande Slam, colpevoli di ignorare le richieste più urgenti dei giocatori. Da mesi, le stelle del tennis mondiale chiedono un confronto sui premi in denaro e sui benefici sociali per chi vive nelle retrovie del circuito. Gli Slam continuano a rinviare ogni dialogo.  Sinner diventa così la voce di un malessere diffuso, che tocca il cuore economico e morale del tennis. Ne parla Il Guardian con le dichiarazioni di Jannik Sinner

Gli Slam hanno bocciato le proposte dei primi dieci tennisti al mondo

Secondo il Guardian le proposte dettagliate dei 10 migliori giocatori e giocatrici del mondo in merito alle modifiche ai premi in denaro sono state respinte dai tornei del Grande Slam ad agosto. E’ stata respinta anche la loro richiesta di un incontro per discutere le loro preoccupazioni agli Us Open. I tornei del Grande Slam avrebbero comunicato ai giocatori che non potranno tenere colloqui sostanziali finché non sarà risolta una causa legale separata intentata dalla Professional Tennis Players Association.

I giocatori sostengono che il rapporto tra montepremi e ricavi complessivi dei tornei sia troppo basso. Si attesta tra il 12% e il 15% nei quattro tornei del Grande Slam, rispetto al 22% nei tour Atp e Wta come Indian Wells e l’Open d’Italia. Qui giocatori e giocatrici guadagnano lo stesso montepremi. A Wimbledon, lo scorso anno, il montepremi totale di 50 milioni di sterline rappresentava il 12,3% dei 406,5 milioni di sterline di ricavi del torneo.

Sinner: «Gli Slam generano ricavi e devono contribuire equamente per sostenere tutti i giocatori»

«Abbiamo avuto delle buone conversazioni con i tornei del Grande Slam al Roland Garros e a Wimbledon. Siamo rimasti delusi quando hanno detto che non possono dare seguito alle nostre proposte finché non saranno risolte altre questioni», ha detto Sinner al Guardian. «Calendario e programmazione sono argomenti importanti. Nulla impedisce agli Slam di affrontare in questo momento i benefit per i giocatori, come pensioni e assistenza sanitaria». «Gli Slam sono gli eventi più importanti e generano la maggior parte dei ricavi del tennis. Chiediamo un contributo equo per sostenere tutti i giocatori e un montepremi che rifletta al meglio i guadagni di questi tornei. Vogliamo collaborare con gli Slam per trovare soluzioni che siano positive per tutti nel tennis.»

La controversia è iniziata a marzo, quando i primi dieci giocatori del circuito maschile e femminile hanno inviato una lettera a tutti i tornei del Grande Slam. In essa hanno chiesto una quota maggiore degli introiti dei quattro eventi. La lettera esprimeva anche la propria frustrazione per il fatto che i tornei del Grande Slam non contribuiscano alle prestazioni sociali dei giocatori, come pensioni, assistenza sanitaria e maternità, mentre i circuiti Atp e Wta versano complessivamente 80 milioni di dollari (60 milioni di sterline, 78 mln euro) ogni anno.

Wimbledon ha aumentato il montepremi a 53 milioni di Sterline, gli Us Open a 63,8 milioni

Wimbledon ha annunciato un aumento del 7% del montepremi di quest’anno. Il montepremi totale sarà di 53 milioni di sterline (60 milioni di euro), ma la maggior parte dell’aumento è andata ai quattro semifinalisti del singolare maschile e femminile. I vincitori – Sinner e la campionessa femminile, Iga Swiatek – che hanno ricevuto entrambi 3 milioni di sterline. L’aumento per il resto del tabellone principale è stato del 5%, in un periodo in cui il tasso di inflazione nel Regno Unito era del 3,5%, quindi l’aumento salariale in termini reali è stato limitato. Si ritiene che il Consiglio delle giocatrici della Wta abbia inviato una controproposta all’All England Club, sostenendo che l’assegnazione dei premi fosse troppo sbilanciata e suggerendo di assegnare più denaro alle giocatrici eliminate prima degli ottavi di finale, ma la controproposta è stata respinta. Un dialogo simile si è svolto con la Federazione Tennis degli Stati Uniti ad agosto, prima degli US Open, che ha offerto il montepremi più alto della storia del tennis, pari a 63,8 milioni di sterline (82 milioni di euro) con lo stesso esito.  

La causa di Djokovic

L’associazione di Novak Djokovic ha intentato a marzo una causa antitrust contro l’Atp Tour, il Wta Tour e la Federazione Internazionale Tennis. In essa li accusa  di aver soppresso la competizione, manipolato i premi in denaro e imposto un sistema di classificazione restrittivo ai giocatori. Djokovic è un assente cospicuo dall’alleanza dei migliori giocatori che hanno firmato le lettere inviate ai tornei del Grande Slam.

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