Se Spalletti sbaglia gli otto mesi alla Juventus, uscirà dal giro degli allenatori top (Libero)
Spalletti arriva a Torino covando una rabbia e una voglia di rivalsa che ribollono. Luciano dovrà essere il primo a tenere a bada Luciano

Db Budapest (Ungheria) 09/09/2024 - Nations League / Israele-Italia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti
Se Spalletti sbaglia gli otto mesi alla Juventus, uscirà dal giro degli allenatori top
Il quotidiano Libero, con Claudio Savelli, scrive di Spalletti alla Juventus. Oggi alle 12 la conferenza stampa di presentazione.
Il rinnovo biennale scatterà in automatico solo con la qualificazione in Champions (intanto guadagnerà 3 milioni per 8 mesi) e che un tecnico del calibro di Spalletti, con uno scudetto tatuato sulla pelle, accetti una simile scommessa al buio la dice lunga sulla ferocia del suo desiderio. Luciano ha qualcosa da perdere e si assume rischi direttamente proporzionali ai rebus che è chiamato a risolvere. Il primo di questi rebus è ambientale. Dovrà piacere, e subito, a un popolo che lo vede come un nemico storico, l’uomo di Roma, Inter e soprattutto del Napoli campione. E dovrà farlo mentre quello stesso popolo guarda con crescente nervosismo l’operato della dirigenza che lo ha scelto, rendendolo parafulmine di un malcontento più ampio.
Questa Juventus è una squadra senza grandi personalità. Dunque, che fare, colmare questo buco con la sua personalità esuberante oppure entrare in modo più soft? Al netto del fatto che non ha tempo né margine di errore, perché se sbaglia questi 8 mesi non sarà più allenatore della Juventus e forse, chissà, uscirà dal giro delle top.
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 L’ultima, e più insidiosa, è la sfida contro sé stesso. Spalletti arriva a Torino covando una rabbia e una voglia di rivalsa che ribollono. Un motore potentissimo, ma che deve saper maneggiare con cura per non farlo esplodere. Il rischio di strafare, di voler dimostrare tutto e subito, di esagerare nei toni e nei modi, c’è. Luciano dovrà essere il primo a tenere a bada Luciano, altrimenti il suo più grande avversario non sarà il calendario o la diffidenza della piazza, ma l’uomo che vede riflesso nello specchio.











