Sarri sugli infortuni: «È il 2025, nessuno sbaglia più la preparazione atletica»
In conferenza: «Sono tutti luoghi comuni giornalistici. Oggi c'è l'alimentazione, la prevenzione e la fisioterapia, un milione di fattori. Con la società ho un buon rapporto, ciò non vuol dire che io debba essere sempre d'accordo»

Dc Roma 31/08/2025 - campionato di calcio serie A / Lazio-Hellas Verona / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Maurizio Sarri
Alla vigilia dell’interessante sfida della sua Lazio alla sua ex Juventus, Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa. Le sue parole si sono rivolte innanzitutto ai suoi ricordi legati al momento in cui allenava a Torino, per poi spostarsi sulla gara di domani e sugli infortuni in generale che stanno colpendo mezza Serie A in tutte le zone del campo. Di seguito un estratto significativo.
Sarri: «È il 2025, nessuno sbaglia più la preparazione atletica»
Che partita si aspetta? Che ricordi ha dell’esperienza a Torino?
«Mi aspetto una gara difficile, contro una squadra che ha giocato alla pari del Real. Da affrontare con umiltà, ci saranno momenti di difficoltà che vanno affrontati e superati con il sacrificio. Alla Juve ci sono stato una stagione, da maro in poi a porte chiuse. Una stagione particolare, la soddisfazione di aver vinto lo scudetto a fine ciclo.»
Come mai questi infortuni?
«Si può fare il punto anche tutti i giorni, i giornalisti spesso vanno per luoghi comuni, quindi che l’infortunio sia colpa della preparazione. Oggi nel 2025 la preparazione non la sbaglia più nessuno. C’è l’alimentazione, la prevenzione, la fisioterapia, ci sono mille fattori. Gigot ha fatto un allenamento. Marusic gli salta l’aderenza alla vecchia cicatrice. Patric viene da un’operazione. Pellegrini è traumatico, Rovella è una problematica di 3 anni fa, irrisolta. Vecino è la stessa storia dell’anno scorso. Lazzari da quando lo conoscono ha sempre problemi al soleo, Zaccagni viene da un’operazione, Isaksen viene da una malattia. Dele-Bashiru è colpa nostra, di tutto l’ambiente, era tornato dalla Nazionale male e l’abbiamo forzato. Il derby non ha pagato. Poi ci sono stati Taty e Cancellieri. L’amaro in bocca ce lo lascia Castellanos perché ci dava buoni sensazioni. Cancellieri aveva qualche valore fuori regola, ma i risultati del giovedì ci sono arrivati il lunedì e pure quelli di Isaksen erano preoccupanti. Di 13 infortuni ne ho scartati 10 collegati ad altre cose. Dele l’abbiamo pagato noi.»
Com’è il rapporto con la società ora?
«Sempre avuto un buon rapporto, questo non vuol dire che non possiamo a volte non essere d’accordo. Con il presidente ci ho parlato ieri sera, è tutto nella norma. Mi hanno detto che si è parlato del mio contratto triennale, che io avevo già firmato, ma non ci sono novità. Non so perché si è parlato del contratto. Non l’ho letto, ma mi è stato detto.»
Che sfida sarà con Tudor?
«A Como la Juve non è stata brillante, ma le occasioni le ha avute. A Madrid li ho visti in salute, non penso siano in particolari difficoltà. Non credo alle sfide tra allenatori, quando ero all’Empoli con tanti tecnici ero in svantaggio, poi ho recuperato col Napoli… I confronti tra gli allenatori non mi interessano.»
Può essere una gara svolta quella di domani?
«Bisogna fare una partita importante, siamo ragazzi nella terra di nessuno. Esci da Bergamo con la consapevolezza dio poter fare bene, ma nella pratica nella stessa situazione di prima. Ogni gara può essere una svolta in positivo o in negativo. Dobbiamo avere la convinzione di credere nel lavoro che stiamo facendo. Tanta motivazioni di poter giocare alla pari con una squadra che ha giocato alla pari con il Real. Poi è determinante tenere tutte le energie sulla partita, non ci interessano gli avversari o l’arbitro. Domenica abbiamo fatto 5 punizioni e siamo usciti con 0 ammoniti. Vanno spese le energie in modo giusto.»
La Lazio è competitiva per cosa in questo triennale?











