L’evoluzione di Bruno Fernandes al Manchester United: ora è più regista ma non ha smarrito la creatività (Athletic)

I dati offensivi sono molto bassi rispetto al passato ma Fernandes sta completando più passaggi che in qualsiasi altra fase della sua carriera con lo United

manchester united bruno fernandes qatar 2022

Db Manchester (Inghilterra) 20/10/2021 - Champions League / Manchester United-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Bruno Fernandes

L’evoluzione di Bruno Fernandes al Manchester United: ora è più regista ma non ha smarrito la creatività (Athletic)

Il Manchester United sta vivendo una fase di rinascita sotto la guida di Ruben Amorim, e al centro di questa trasformazione c’è un giocatore che ha saputo reinventarsi: Bruno Fernandes. Il centrocampista portoghese, da sempre simbolo di creatività e gol, ha accettato una sfida difficile, arretrando il suo raggio d’azione per il bene della squadra. Ne scrive Athletic

Un nuovo ruolo per un vecchio problema, ora c’è Bruno Fernandes

Quell’assist contro il Liverpool non è stato solo un momento di gloria, ma il simbolo di una metamorfosi tattica. Con questo assist, il suo primo della stagione, Fernandes è entrato nella top five dei giocatori che hanno fornito gol allo United in Premier League, superando Eric Cantona. Un traguardo prestigioso, ma che racconta solo una parte della storia. I problemi di costruzione e possesso palla dello United erano precedenti ad Amorim, persistendo durante la gestione di Erik ten Hag, in particolare un centrocampo carente sia di controllo che di progressione verticale. La soluzione di Amorim? Trasformare il suo numero 10 in un regista arretrato, capace di collegare difesa e attacco nel suo sistema 3-4-3.

I numeri offensivi sono impietosi

A prima vista, i dati offensivi sembrano impietosi: due gol e un assist in nove partite equivalgono a 0,34 gol ogni 90 minuti, ben al di sotto della sua media abituale. Fernandes sta tirando meno e i suoi passaggi in area sono diminuiti drasticamente. Ma guardare solo questi numeri significa perdere il quadro completo. Il calo di volume nel terzo finale è stato sostituito dal controllo. Fernandes sta completando più passaggi che in qualsiasi altra fase della sua carriera con lo United, con una precisione personale del 77,6%. La sua mappa si è completamente ribaltata: meno tocchi in attacco, molti di più a centrocampo, dove ora orchestra il gioco dei Red Devils. Eppure, la sua vena creativa non si è affatto spenta. È il leader della Premier League per occasioni create (24) e il migliore dello United per azioni di tiro (6,2 ogni 90 minuti). Il talento c’è ancora, semplicemente si esprime da posizioni diverse.

Non tutto è perfetto, ovviamente. Gli avversari hanno sfruttato gli spazi lasciati dallo United tra centrocampo e difesa per tutta la stagione. La naturale propensione al rischio di Fernandes può ancora creare problemi, e il suo pressing aggressivo a volte lascia vuoti pericolosi. La sua mente spesso lavora più velocemente dei suoi piedi, degli avversari e talvolta dei compagni.

L’obiettivo di Bruno Fernandes è la crescita collettiva

Per Fernandes, il successo non si misura più solo in numeri. Ha spesso parlato di dare più valore al progresso collettivo che al successo individuale, ammettendo che ciò che lo spinge è realizzare “qualcosa di più grande” per il Manchester United.

Questa filosofia si riflette perfettamente nella partita contro il Brighton, vinta 4-2. Era la prima volta che lo United segnava quattro gol in una partita di Premier League senza che Fernandes segnasse o fornisse almeno un assist da gennaio 2020, una serie di 11 partite. Un dato che avrebbe potuto frustare il vecchio Bruno, ma che il nuovo Fernandes ha accolto come un segno di maturità collettiva.

Correlate