La Premier verso una sorta di salary cup. United e City temono che sia autolesionistico (Times)

Si andrà al voto sull'anchoring, un tetto di spesa per stipendi e trasferimenti. Contrari i due club di Manchester e l'Aston Villa: così la Premier rischia di non essere più la più forte

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Liverpool's English defender #78 Jarell Quansah (L) vies with Manchester City's Norwegian striker #09 Erling Haaland during the English Premier League football match between Liverpool and Manchester City at Anfield in Liverpool, north west England on March 10, 2024. (Photo by Paul ELLIS / AFP) /

La Premier League potrebbe approvare già il mese prossimo quella che alcuni oppositori considerano una sorta di salary cup, con un voto sul cosiddetto “anchoring” previsto per l’assemblea dei soci di novembre. Il tutto nonostante le perplessità espresse da diversi club. Manchester United e Manchester City sono notoriamente contrari a una proposta che limiterebbe le spese per stipendi e trasferimenti a cinque volte l’importo versato dalla Premier League in premi e diritti televisivi al club classificato all’ultimo posto. Sulla base della stagione 2023-24, quando lo Sheffield United ha chiuso ventesimo ricevendo 109,5 milioni di sterline, il limite massimo sarebbe di 550 milioni. Lo scrive il Times.

United e City contrari al Salary cup

Nel marzo dello scorso anno, il Times aveva rivelato i piani per esplorare l’idea dell’anchoring, sottoponendo la questione al voto dei club: 16 si erano espressi a favore, mentre United, City e Aston Villa votarono contro anche solo la possibilità di prenderlo in considerazione (il Chelsea si astenne). Le tre società temono che una misura del genere possa ridurre la loro competitività e indebolire il primato della Premier League come campionato nazionale più forte d’Europa. I club contrari fanno notare che i rivali europei sono soggetti solo alle regole Uefa sul “rapporto costi-rosa”, introdotte gradualmente, che puntano a ridurre le spese al 70% dei ricavi. Tuttavia, per un club come il Real Madrid sarebbe comunque possibile spendere oltre 700 milioni di sterline, grazie ai nuovi introiti generati dall’ampliamento dello stadio. Le nuove regole della Premier prevederebbero invece un tetto dell’85% dei ricavi, affiancato dal sistema di anchoring.

Tra le sanzioni anche le penalizzazioni di punti in classifica

Attualmente i club della Premier League operano sotto le regole di Redditività e Sostenibilità (Psr), che consentono perdite massime di 105 milioni di sterline in tre anni. A fine novembre, però, i club voteranno su un nuovo pacchetto di regolamenti finanziari diviso in tre parti: rapporto costi-rosa, anchoring e norme di sostenibilità legate al nuovo regolatore indipendente del calcio inglese.

Nelle nuove norme proposte, la Premier League ha previsto anche le possibili sanzioni per i futuri sforamenti. Sanzioni considerate da alcuni club un ulteriore motivo di preoccupazione. È previsto un minimo di sei punti di penalizzazione, più un punto ogni 6,5 milioni di sterline di spesa in eccesso. Un esempio fornito ai club mostra che una società che spendesse il 68,8% dei propri ricavi per i costi sportivi, rientrando dunque comodamente nel limite attuale dell’85%, potrebbe comunque subire una penalità di 28 punti.

Competitività? Negli ultimi dieci anni quattro vincitrici differenti

L’Associazione dei Calciatori Professionisti (Pfa) starebbe valutando un’azione legale, preoccupata per l’impatto che l’anchoring potrebbe avere sugli stipendi dei giocatori. I sostenitori dell’anchoring sostengono invece che il sistema servirebbe a tutelare la competitività della Premier League, ciò che la rende appetibile per i broadcaster e garantisce contratti miliardari. Con i club d’élite che ottengono ormai entrate extra da competizioni come il Mondiale per Club Fifa, la necessità di una misura di contenimento sarebbe, secondo loro, più urgente che mai.

Non è d’accordo Sir Jim Ratcliffe, co-proprietario del Manchester United e uno degli uomini più ricchi del Regno Unito, che ha espresso pubblicamente la sua opposizione al momento stesso in cui punta ad aumentare i ricavi dell’Old Trafford con la costruzione di un nuovo stadio da 100.000 posti. Secondo Ratcliffe, l’anchoring “limiterebbe i grandi club della Premier League”. “L’ultima cosa che vogliamo è che i top club della Premier non possano competere con Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco o PSG: sarebbe assurdo. E se succedesse, la Premier cesserebbe di essere il miglior campionato del mondo”, ha dichiarato. I sostenitori della sua linea ricordano che negli ultimi dieci anni quattro squadre diverse hanno vinto il titolo, e che cinque degli otto trionfi del Manchester City sono arrivati all’ultima giornata

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