Mondiale 2026, la favola di Capo Verde e di Roberto Lopes grazie a LinkedIn
Il calciatore alla Bbc: «Il ct mi scrisse su LinkedIn in Portoghese, credetti che si trattasse di un messaggio di spam»
Doha (Qatar) 18/12/2022 - finale Mondiali di calcio Qatar 2022 / Argentina-Francia / foto Imago/Image Sport
nella foto: coppa del Mondo ONLY ITALY
Tra le sorprese più grandi delle qualificazioni ai Mondiali del 2026 c’è senza dubbio Capo Verde. Il piccolo Paese diviso in isole a Ovest dell’Africa è a una vittoria dal fare la storia. In vetta al Gruppo D con 19 punti, è davanti al Camerun fermo a 15 a due giornate dalla fine. Per la rosa allenata da Bubista, è sufficiente vincere contro Libia o Eswatini per staccare il biglietto per Stati Uniti, Messico e Canada. Composta quasi solamente da giocatori di origine portoghese, a emergere nelle ultime ore è il caso di Roberto Lopes.
Tra i protagonisti di questa impresa c’è Roberto Lopes, 33 anni, difensore nato a Dublino da madre irlandese e padre capoverdiano.
«Quando giocavo nello Shamrock Rovers, ricevetti un messaggio su Linkedin dell’allora ct Rui Aguas della Nazionale di Capo Verde, che mi aveva scritto in portoghese (la lingua ufficiale di Capo Verde). Credetti che si trattasse di un messaggio di spam e non ci ho fatto caso. Dopo nove mesi mi riscrisse: ‘Hai pensato a quello che ti ho detto?’ Mi sentii scortese per non avergli risposto. Copiai il messaggio su Google Translate e lessi: in pratica, mi chiedeva se avessi voluto far parte della nazionale del Capo Verde. Ero entusiasta: risposi di sì, al 100%. Pensate che creai un profilo Linkedin quando ero al college, ma non lo guardavo mai» ha raccontato a BBC Sport Afrique.
A rendere tutto ancora più particolare è il fatto che prima di approdare allo Shamrock Rovers, quando militava nel Bohemiams, lavorava part time come bancario. Da allora, Lopes ha collezionato 41 presenze, disputando due Coppe d’Africa: ottavi di finale nel 2022 contro il Senegal e quarti nel 2024 contro il Sudafrica. Per Lopes, il Mondiale 2026 rappresenta il culmine di un percorso iniziato quasi per gioco: una chiamata inattesa, una lingua da imparare e un’integrazione nella squadra che lo hanno portato a vivere una vera favola calcistica. Una storia che ha acceso l’entusiasmo non solo a Praia, ma anche fino a Dublino, rendendo Roberto Lopes simbolo di un sogno che diventa realtà.
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