Il Marotta furioso e l’uso strategico delle lamentele hanno prodotto l’interminabile Var a Lecce per un rigore fantasma

FALLI DA DIETRO - I media inviperiti, diamo fastidio. De Bruyne ormai è andato, è stato un bel sogno breve

Marotta gli interisti Inter

Db Milano 16/02/2022 - Champions League / Inter-Liverpool / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta

FALLI DA DIETRO (rubrica nata nel 2008. Le rubriche omonime nate successivamente sono imitazioni)
COMMENTO ALLA 9° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2025-26

Comincia un altro campionato.
Quello senza il Re.

Comincia nel Salento terra del mister.
Comincia con i tre punti sempre benedetti.
Ma in fondo è la sola nota positiva d’una partita appiccicosa che poteva finire peggio.

In campo i sopravvissuti ai tredici infortuni.
Primo tempo. Napoli sterile e Lecce chiuso.

La partita per avere un senso deve aspettare il minuto 54.
Spiovente innocuo in area azzurra.
Fermi tutti: qui c’è una mano.
Interminabile il Var.
Cercano disperatamente una prova che non c’è.
Alla fine il rigore fantasma esce fuori.

Tocca a Eusebio da Pescara decidere chi tirerà.
Tirerà lui, Francesco Camarda, il predestinato.
Il più giovane calciatore esordiente nella storia della Serie A, a 15 anni e 260 giorni.
La grande speranza per l’Italia futura.
Ha diciassette anni, le guance invase dall’acne.
E sul groppone la gigante pressione delle attese.

Dal dischetto tira a sinistra forte ma non tanto.
Angolato ma non tanto.
Vanja stende la manona e intercetta. Per nostra fortuna.
E meno male che c’è lui.
Il ragazzino è disperato.
Vagherà per il campo come un burattino senza fili. Non toccherà più il pallone per quel quarto d’ora prima di uscire. Poi, una volta in panchina, le mani sugli occhi e il pianto straziato.
Vai con De Gregori.

La Nemesi non si fa attendere.
Passano dieci minuti. Punizione sulla trequarti.
Arcobaleno perfetto di Ferribbotte Neres per la chioma di Zambo, il dominatore.
Finisce qui.

Una vittoria sporca. In un momento complicato.
Diamo fastidio.
I media inviperiti.
Le dichiarazioni del Marotta furioso.
L’uso strategico delle lamentele teso a creare un clima di pressione che esaspera.
Diamo fastidio.

Guardiamo al futuro. Non limpidissimo nel breve tempo.
Il Re è andato ormai. È stato un bel sogno breve.
La rosa è decimata nel momento nevralgico della stagione quando il calendario è fittissimo.

Ora tutti intorno al Feroce Salentino.
In attesa di gennaio, quando sarà necessario di nuovo rompere il porcellino per il centrocampista che dovrà sostituire anche Zambo partito per l’Africa.

Vetta ancora in coabitazione con l’odioso Gasp.
Sta facendo miracoli con una squadra non sua che gestisce da grande tecnico.
Interessante vederlo cambiare più di un modulo durante la partita.
E così, dopo un brutto primo tempo, alla fine ci pensano Dovbyk ed Hermoso a battere i ducali.

Infortuni anche a casa del Diavolo.
I quali comunque portano via da Bergamo un punto importante contro una Dea dall’impianto solido che ha ritrovato Ademola che ritorna a segnare. Di malavoglia però.

Bauscia travolgenti contro stilnovisti in caduta libera.
Ammazza che giocatore questo Sucic.
Segna un gol alla Zidane con l’irriverenza, la ribellione, lo sberleffo tipico dei grandi campioni.

Solo goal belli per Bonazzoli.
Tre reti in campionato, due in rovesciata.

Ciao sax dorato dalle note nere e scugnizze.

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