Altra giornata da dimenticare per gli arbitri tra Bisseck e il gestaccio impunito di Saelemaekers

A Verona l'arbitro Doveri non sa quale cartellino estrarre. Abbassa il capo e per un attimo sembra riflettere. O magari ascolta qualcuno o qualcosa dall’auricolare.

casarin Doveri arbitri

Db Napoli 12/02/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Daniele Doveri

FALLI DA DIETRO (rubrica nata nel 2008. Le rubriche omonime nate successivamente sono imitazioni)
COMMENTO ALLA 10° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2025-26

Si poteva perdere.

Il Como è una Dea più giovane e più tecnica.
Cesc è un Gasp più simpatico.

Dominano per 80 minuti questi pronipoti tramaglini.
Per fortuna nostra con poche soluzioni d’attacco.
Per fortuna nostra il serbo barbone è lì a rimediare ai suoi stessi errori.

E noi caro Zio Vanja sopporteremo con pazienza le prove che il destino ci manderà.

Lasciatemelo dire con le parole che Checov affida a Sonia.
Noi sopporteremo con pazienza la pressione costante lariana che ci schiaccia e ci toglie il fiato.
Noi sopporteremo con pazienza la perdita di due azzurri a partita.

Certe gare le decide la genialata del singolo.
Ed ecco che affiora la nostalgia del Re.
Chissà – con lui in campo – come sarebbe finita.

Perché senza di lui una cosa è certa.
Lì davanti è notte.
Nessuno a inventare.
Infatti, un solo tiro nello specchio in 90 minuti.

Insomma: è stato più facile giocare contro l’Inter.

Eppure il Feroce Salentino è soddisfatto.
Imbarazzante la sua dichiarazione ai microfoni:
“Sono contento. Stanotte avrò accanto…(pausa) una squadra di guerrieri”.
Che si sia lasciato anche con la seconda moglie?

Ma il Napoli è ancora in vetta.
Ed è in vetta da solo perché i Sangue-oro escono da San Siro con zero punti pur giocando una grande partita.

Arbitri ancora sotto i riflettori in questo campionato brutto e perennemente fosco.

Sul millesimo rigore fallito dalla Joya, Saelemaekers esulta con un gesto abbastanza volgarotto e provocatorio.
Con ambo le mani indica le sue pubenda a trenta centimetri dalla faccia del fischietto Guida.
Il quale non si sottrae al confronto, anzi: gli urla chissà quali cosacce a muso duro. E poi gli rifila un calcetto sul piede.

Ma lo scandalo avviene al Bentegodi.
Ed è brutto assai.

Improvviso contropiede veronese su un errore interista. All’altezza della linea di centrocampo si avventa Giovani.
Ha 50 metri di erba deserta.
Davanti a sé solo Sommer uscito alla disperata qualche metro oltre la sua area.
Ma ecco che il macellaio Bisseck lo raggiunge da dietro e lo trancia di netto.

L’arbitro è Doveri, il fratello tonto di Jack la Cayenne (chi di voi ricorda quel comico anni 60 che ingurgitava una intera tazzina di caffè?).
Mette la mano sinistra nella tasca sinistra.
Estrae a metà il cartellino rosso.
Poi abbassa il capo e per un attimo sembra riflettere.
O magari ascolta qualcuno o qualcosa dall’auricolare.

Allora ripone il rosso nella tasca di sinistra.
Poi con la mano destra, con lentezza apparentemente imbarazzata, estrae dalla tasca destra il giallo che alza sotto il naso del difensore marottiano.

E il calcio italiano precipita sempre più in basso.

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