Il Guardian sull’Italia di Gattuso: “I dodici di anni di attesa del Mondiale possono diventare benissimo sedici”
Gattuso ha ridato vita agli attaccanti, ma siamo ben lontani dalla Nazionale del 2006. Non c'è più quel Paese che produceva in continuazione stelle del calcio

Db Udine 14/10/2025 - qualificazioni Mondiali 2026 / Italia-Israele / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Mateo Retegui
L’Italia dovrà giocarsi, con ogni probabilità, i play-off per conquistare un posto al Mondiale 2026. Se dovesse fallire anche stavolta, sarebbero dodici anni che la Nazionale mancherebbe dalla competizione, dopo averla vinta nel 2006. A marzo si disputeranno i play-0ff, che vedranno dapprima una semifinale e poi una finale; la prima partita si potrebbe giocare in casa.
L’Italia rischia di saltare il terzo Mondiale di fila
Il Guardian scrive:
“L’Italia potrebbe davvero perdere un’altra Coppa del Mondo? Per come stanno andando le cose, i 12 anni di attesa degli Azzurri per la qualificazione ai Mondiali potrebbero diventare almeno 16. L’Italia è ancora in lotta per la qualificazione. La squadra di Gennaro Gattuso è a soli tre punti dalla Norvegia con gli Azzurri che dovranno ospitare Erling Haaland & Co. nell’ultimo match di qualificazione. Che l’Italia abbia saltato gli ultimi due Mondiali è un po’ anomalo, considerando che gli Azzurri hanno vinto Euro 2020. Ne è nato un vivace dibattito. Mentre il Paese una volta produceva abitualmente stelle del calcio, ora fanno fatica a segnare.
Moise Kean è recentemente emerso come una delle eccezioni; l’attaccante della Fiorentina ha segnato quattro gol nelle ultime tre uscite con la Nazionale, mentre Mateo Retegui è a nove reti da quando ha esordito nel 2023. Gattuso, che ha sostituito Luciano Spalletti a giugno, ha perlomeno dato vita all’attacco dell’Italia. Nell’ultimo trionfo dell’Italia al Mondiale, due decenni fa, avevano più capolavori di una galleria di Firenze: Gianluigi Buffon, Fabio Cannavaro, Alessandro Del Piero, Andrea Pirlo, Francesco Totti e altro ancora. L’Italia è molto lontana da quel livello ora, a prescindere da come finirà per la qualificazione al Mondiale 2026”.