Cairo e De Laurentiis hanno tirato fuori due club dalle ceneri, ma Cairo ha preferito navigare a metà classifica (La Stampa)
Il presidente del Torino non ha mai provato a costruire un progetto vincente. Ora è contestato dai tifosi. Adl lo è stato in passato, ora non più

Db Torino 25/08/2024 - campionato di calcio serie A / Torino-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: contestazione tifosi Torino
La Stampa dedica un pezzo alla gestione dirigenziale ed economica di Aurelio De Laurentiis e Urbano Cairo rispettivamente di Napoli e Torino. Oggi alle 18 il match tra le due squadre.
Torino-Napoli è anche il confronto tra Cairo e De Laurentiis
Il quotidiano scrive nell’edizione odierna:
“Più che Toro-Napoli, sembra una rimpatriata di famiglia. Dal ritorno a Torino di Buongiorno a quello di Vanja Milinkovic-Savic, senza dimenticare che sarà la prima da ex per Simeone e Ngonge – mentre Elmas ha fatto andata e ritorno passando per Lipsia – e che sulle panchine si ritrovano due vecchi amici come Baroni e Conte. Oggi sarà un incrocio pericoloso tra squadre che hanno obiettivi diametralmente opposti. Un po’ come la gestione e il percorso dei due presidenti, Urbano Cairo e Aurelio De Laurentiis, che partendo da zero con club falliti hanno ottenuto risultati così diversi nei loro vent’anni di gestione.
Se il numero uno granata non è andato oltre il doppio settimo posto in campionato, con due sole partecipazioni alle coppe europee e una dolorosa retrocessione nel 2009, il suo collega napoletano è riuscito a conquistare due scudetti negli ultimi tre anni (più 3 Coppe Italia e una Supercoppa) oltre a garantirsi una presenza stabile tra Champions ed Europa League. Questione di fatturati, ora il Napoli ha più del doppio dei ricavi del Torino (328 milioni contro 134) dopo essere ripartito dalla Serie C nel 2004-05, e anche di bacino di utenza, ma la sensazione è che il Toro di Cairo abbia preferito navigare a metà classifica (il piazzamento medio è il 12esimo posto in 16 campionati di A contro il quarto degli azzurri) senza mai provare a costruire un progetto vincente. Così il patron granata ha dilapidato l’entusiasmo iniziale e le speranze di una vera rinascita, consolidando una contestazione nei suoi confronti che non accenna a diminuire. Pure De Laurentiis è stato duramente insultato dai tifosi napoletani negli ultimi anni, ma con pazienza e intelligenza ha saputo costruire un club solido e una squadra di livello internazionale. Cairo e De Laurentiis hanno alternato amicizia e antipatia, alleanze e rivalità: ora sono in affari e sulla stessa lunghezza d’onda”.