Jacobs al capolinea: sta pensando di aprire attività commerciali in Florida, forse un ristorante (Repubblica)
Ai Mondiali di Tokyo esce in semifinale con un tempo modesto: «Non credo farò la staffetta, vediamo, largo ai più meritevoli». L'addio è dietro l'angolo

Italy's athlete Lamont Marcell Jacobs takes his position at the start line of the men's 100m heats during the World Athletics Championships in Tokyo on September 13, 2025. (Photo by Kirill KUDRYAVTSEV / AFP)
Jacobs al capolinea: sta pensando di aprire attività commerciali in Usa, forse un ristorante (Repubblica)
Marcell Jacobs è al capolinea. Diciamo anche il suo tramonto è praticamente cominciato il giorno dopo la conquista della medaglia olimpica. Ora, siamo di fonte all’inevitabile. Ai Mondiali di Tokyo, proprio nella sua Tokyo, non è andato oltre un modesto 10″16.
Ne scrive Repubblica con Emanuela Audisio:
Marcell nei 100 metri si ferma in semifinale, parte bene, ma non spinge più, non ha benzina, tutto prevedibile, sesto, il tempo è 10”16, dimenticabile. Da ex. Ma lui ai Mondiali non è mai andato in finale. «Gli anni passano, venire qui è stato un azzardo, un tempo così misero non lo facevo nemmeno quando la mia specialità era il salto in lungo, non è il mio valore. Nel 2026 ci sono gli Europei, ma non so se ne vale la pena, mi sento pesante, poco fluido, e la testa inizia a non reggere le ultime delusioni».
In questa stagione Jacobs è stato sempre più per conto suo. Assente ai raduni. Missing. Nessuno sapeva dove fosse, cosa facesse, quali fossero i suoi programmi. «Speravo che questo stadio che mi ha regalato il giorno più bello della mia vita riuscisse a farmi rivivere un po’ di magia, ma non ho più energie, vorrei pensare ad altro, non vivere solo di sport. Non credo farò la staffetta, vediamo, largo ai più meritevoli. Difficile continuare a rincorrere le stagioni e gli infortuni».
Jacobs, lo sprinter dal tocco rapido non c’è più: era Speed in versione italiana
Tra 11 giorni avrà 31 anni, si è trasferito in Florida, è padre di tre figli, due vivono con lui e la moglie Nicole, l’american way of life gli piace, sta pensando di aprire alcune attività commerciali, forse un ristorante. «Non devo per forza avere una fissa dimora, ho sempre voluto muovermi e viaggiare e non abbandono definitivamente l’Italia. I bambini mi vorrebbero più a casa, Nicole invece ancora in pista». Sono gli ultimi fuochi, ma non bruciano. Il giamaicano Oblique Seville con 9”77 gli porta via il record dello stadio. Jacobs alle Olimpiadi aveva vinto con 9”80. È una cerimonia degli addii senza lacrime, però per favore tristezza vai via. Lo sprinter dal tocco rapido non c’è più, era Speed in versione italiana.
Su La Stampa Giulia Zonca scrive:
Mollato più volte dal fisico per diversi acciacchi, abbandonato dall’allenatore Rana Reider che lo segue ancora a distanza ma si è praticamente trasferito in Cina, messo in discussione dalla federazione che certamente ha diritto di conoscere i suoi piani, ma non ne ha appoggiato le scelte. Soprattutto quella di non curarsi a Roma.