Solo il Napoli di De Laurentiis si è mosso con efficacia sul mercato, anche se è ancora al 75% (Zazzaroni)
Ha rispettato il 75% del piano di rafforzamento. Ha un ds giovane e un allenatore pressante e aziendalista nell’accezione migliore: porta risultati. Milan e Juve in sorprendente difficoltà

Mg Dimaro 22/07/2025 - amichevole / Napoli-Arezzo / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis-Jacqueline Baudit
Solo il Napoli di De Laurentiis si è mosso con efficacia sul mercato. Milan e Juve in difficoltà (Zazzaroni)
Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, nel suo editoriale si sofferma sulle difficoltà (che lui definisce sorprendenti) che Milan e Juventus stanno incontrando sul mercato e le paragona all’efficacia del mercato del Napoli (che però lui definisce al 75% del piano di raffozramento).
Scrive Zazzaroni:
Fin qui una sola società s’è mossa con efficacia e nel rispetto del 75% del piano di rafforzamento, il Napoli di De Laurentiis che, per inciso, ha il ds più giovane e l’allenatore più “stimolante”, pressante e aziendalista nell’accezione migliore: porta risultati.
Chi o cosa sta complicando sensibilmente la gestione del mercato di Juve e Milan. Non si può parlare di ritardi preoccupanti, dal momento che il circo chiuderà tra poco meno di un mese, ma tanto Tudor quanto Allegri sembrano condannati a pazientare ancora a lungo.
Anche Inter, Roma e Atalanta sono sufficientemente indietro. Le difficoltà di Juve e Milan risultano tuttavia più sorprendenti.
Il lavoro di Comolli è appesantito dalle zavorre dell’ultima stagione: deve scaricare giocatori prima di aggiungere qualcosa di suo. Non s’è ancora liberato di Weah, Nico Gonzalez e soprattutto di Vlahovic che, restando, potrebbe costargli un’altra quarantina di milioni.
Possibile che un club come il Milan, che ha peraltro venduto benissimo Reijnders e Hernandez, non riesca ad arrivare al giocatore del Bruges? Chi frena e perché?
Libero elogia De Laurentiis: “Oggi domina il mercato, ha capito che il Napoli doveva diventare un brand internazionale”
Claudio Savelli su Libero elogia la gestione del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis nel primo mese di calciomercato.
Il giornalista scrive nell’edizione odierna del quotidiano:
Aveva sbagliato tutto due estati fa, non aveva sbagliato nulla la scorsa ed era atteso alla controprova: qual è il vero Aurelio De Laurentiis? La risposta, ad oggi, è la seguente: quello che domina il mercato. Il Napoli si è accorto di avere disponibilità economica e gradimento dei calciatori. Una rarità nel nostro calcio, e ha capito di non poter perdere l’occasione. In entrata De Laurentiis è una furia calma: i rinforzi arrivano uno dopo l’altro per permettere a Conte di allenarli in ritiro. E sono precisi, chirurgici. Per condurre un mercato così rapido e lineare, apparentemente senza intoppi, bisogna avere grande comunione di intenti interna. Il Napoli ha evidentemente condiviso una strategia tecnica, operativa e finanziaria nei tempi corretti e poi si è messo a lavorare a testa bassa. I rinforzi coprono le falle segnalate da Conte che, come De Laurentiis, sta lasciando lavorare il ds Manna senza interferire.
Il presidente si è preso in carico una sola trattativa: la cessione di Osimhen al Galatasaray. E qui si è superato: ha ottenuto i 75 milioni della clausola, non uno di meno; ha concesso il pagamento in due rate ma in cambio ha strappato 5 milioni aggiuntivi di bonus più il 10% della futura rivendita più la penale su un’eventuale cessione del giocatore in Italia. Il tutto per un giocatore che ha fatto la differenza solo nell’anno dello scudetto di Spalletti, che da due anni è fuori dal progetto e che era già finito a giocare in Turchia. Questa cessione è un capolavoro e segue quella di Kvara che è stata dolorosa, sì, ma con il senno di poi è da rivalutare dato che il georgiano voleva andare via ben prima di gennaio. Il presidente aveva sbagliato tutto quando si era messo in testa di poter fare tutto, inebriato dal suo primo scudetto. Ora sta di nuovo azzeccando ogni mossa, in particolare l’aver intuito che il Napoli doveva provare in questo momento a diventare un brand internazionale. Il passo indietro che sembra aver compiuto solo a livello comunicativo e invece è anche a livello gestionale è la chiave che permette al presidente di essere più lucido nelle decisioni finali.