Simeone: «Avevo pensato di restare a Napoli, ma Cairo mi ha convinto»

Ai microfoni del Torino: «tante squadre mi hanno cercato, ci sono stati momenti in cui ho pensato di rimanere a Napoli, ma quando ho parlato con Cairo e Vagnati...»

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Dc Napoli 04/02/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Hellas Verona / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Giovanni Simeone

Giovanni Simeone si è presentato ai tifosi del Torino attraverso un’intervista ai canali ufficiali del club, raccontando prime impressioni e motivazioni della sua nuova avventura granata. L’attaccante argentino racconta: «Sono arrivato da poco, da dieci giorni, le prime sensazioni sono di emozione e motivazione. Ho tanta voglia di iniziare questa nuova avventura al Toro (…) sto iniziando a conoscere la città e i compagni, sono contento». Di seguito l’intervista a Simeone:

Simeone, dove ha iniziato la carriera?

«I primi anni al River sono stati fondamentali. Appena ho compiuto 18 anni non giocavo in Primavera e c’era la possibilità di andare a giocare con la Primavera dell’Atletico. Compiuti i 18 anni l’allenatore Ramon Diaz mi ha chiamato in prima squadra: è stato fondamentale avere un allenatore che mi abbia dato fiducia. Da li è iniziata la mia carriera con la vittoria del campionato, la coppa sudamericana. Sono stati anni molto importanti per me, River per me è casa: conosco Francescoli, Maxi Lopez e Fernandez, sono stati dei grandissimi calciatori e sono diventate delle vere leggende per i club, sia dal Torino che del River».

Cosa l’ha colpita del Filadelfia?

«Quando sono entrato nel centro sportivo mi ha sorpreso quanto la società ci tiene ai calciatori. Percepisco grande energia al Filadelfia, si sente che c’è un’aria diversa. Sono contento di stare in un posto dove ci sono stati tanti grandi calciatori che hanno vinto tanto e per me è un onore essere in un posto così speciale. Sono in Italia da molti anni e ho sempre cercato di prendere qualcosa dalle esperienze e dalle persone nei club in cui ho giocato. Grazie a questo posso trasmettere ciò che ho imparato. Se devo immaginare il primo gol al Grande Torino? Un gol di cattiveria, di grinta».

Com’è andata la trattativa?

«Il presidente Cairo mi cerca da tempo e quando mi ha chiamato questa estate sapevo che era arrivato il momento giusto. Ho sentito il direttore, è stata la scelta giusta da fare. Sono davvero molto contento e ho molto fuoco dentro di me che non vedo l’ora di riversare in campo. In questa sessione di mercato tante squadre mi hanno cercato, ci sono stati momenti in cui ho pensato di rimanere a Napoli ma quando ho parlato con Cairo e Vagnati ho capito che volevo cambiare e venire a Torino era la scelta che dovevo fare. E’ un posto dove serve grinta, Torino è sempre stata una squadra grintosa e posso dare tanto su questo aspetto. Il debutto contro il Modena è stato emozionante, c’era anche mio padre che dopo aver perso il giorno prima è venuto comunque a vedermi e questo mi fa sentire bene, fa capire quanto sia importante il rapporto padre-figlio».

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