Rabiot si è scusato con De Zerbi dopo la rissa (Téléfoot)
Adrien avrebbe esternato il suo dispiacere per gli eventi recenti: «la volontà di riconciliarsi deve venire da entrambe le parti».

Marseille's French midfielder #25 Adrien Rabiot celebrates after scoring during their ligue 1 football match Olympic of Marseille (OM) against stade Rennais at the Velodrome stadium in Marseille on May 17, 2025. (Photo by Christophe SIMON / AFP)
Dopo la tensione degli scorsi giorni ci si continua a chiedere se Adrien Rabiot continuerà ad essere un calciatore dell’Marsiglia. A una settimana dalla clamorosa rissa nello spogliatoio tra lui e Jonathan Rowe, ieri sono arrivate parole di stima da parte del tecnico De Zerbi. Jonathan Rowe, altro volto coinvolto nella rissa a “porte chiuse”, ora è passato al Bologna e reintegrare Rabiot in squadra in questo senso sarebbe anche possibile. E pure Rabiot sembra intenzionato a trovare una soluzione.
Secondo quanto riportato da Téléfoot, Rabiot si sarebbe scusato con De Zerbi due giorni fa e avrebbe espresso tutta la sua amarezza per quanto accaduto. Resta da vedere quale sarà la decisione del duo Longoria-Benatia, rispettivamente presidente e direttore sportivo dell’OM.
Le scuse di Rabiot
“Non ho ancora parlato con Pablo (presidente Longoria, ndr) e Medhi (il ds Benatia, ndr), ma la speranza che ho – e non è solo legata al valore del giocatore, ma alla persona che è – è che, anche se ha commesso un errore, ci sia la possibilità di ricomporre la cosa, che le cose si sistemino. Io non sono una persona che sbatte le porte in faccia. Non sono l’unico a decidere, il club viene prima dell’allenatore. Ma Adrien è una brava persona. Gli ho dato un consiglio, spero che lo segua e che segua anche me. Penso di essere anch’io una brava persona, cerco di tendere la mano. Non metto mai una croce sulle persone, se posso aiutare a risolvere questo problema, sono pronto a tutto. Penso che sia importante, per il bene di tutti, non solo dal punto di vista calcistico ma anche umano”.
“Sono stato molto infastidito da quello che è successo. Non era necessario, non ne avevamo bisogno. Negli ultimi giorni ho fatto uno sforzo per concentrarmi solo sul calcio. Ma sono una persona molto trasparente, quindi è facile leggere le mie emozioni. Penso che la vittoria sia sempre una medicina, ma non risolve i problemi di questa settimana. La volontà di riconciliarsi deve venire da tutti, da entrambe le parti. Non so se vi state chiedendo se quello che ho appena detto lo penso davvero o se sono solo parole, ma questo non toglie nulla a ciò che ho detto ieri. Scelgo bene le mie parole, so cosa dico. In una situazione così delicata ci sono tante cose da considerare”.
Le parole di De Zerbi:
Anche De Zerbi si era espresso a proposito di un riavvicinamento: «Non ho ancora parlato con Pablo (presidente Longoria, ndr) e Medhi (il ds Benatia, ndr), ma la speranza che ho – e non è solo legata al valore del giocatore, ma alla persona che è – è che, anche se ha commesso un errore, ci sia la possibilità di ricomporre la cosa, che le cose si sistemino. Io non sono una persona che sbatte le porte in faccia. Non sono l’unico a decidere, il club viene prima dell’allenatore. Ma Adrien è una brava persona. Gli ho dato un consiglio, spero che lo segua e che segua anche me. Penso di essere anch’io una brava persona, cerco di tendere la mano. Non metto mai una croce sulle persone, se posso aiutare a risolvere questo problema, sono pronto a tutto. Penso che sia importante, per il bene di tutti, non solo dal punto di vista calcistico ma anche umano».