Matteo Rubin dei metodi motivazionali di Pioli negli spogliatoi: «C’erano bigliettini con scritto “13”»
Al podcast ‘DoppioPasso': «Praticamente, se avevamo 10 punti, inconsciamente, vedevi 13 e ti focalizzavi che la domenica dopo dovevi arrivare a 13 punti».

Mg Genova 12/08/2017 - Coppa Italia / Sampdoria-Foggia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Matteo Rubin
Matteo Rubin, difensore classe 1987, che ha militato tra le fila del Torino, Foggia, Bologna, Modena, prima di ritirarsi un paio di stagioni fa, ha raccontato diversi aneddoti, in una lunga intervista al podcast ‘DoppioPasso’: «Sto bene, sono più rilassato adesso. Ho smesso da due anni, avevo giocato in una squadra di eccellenza, ma poi quando ti passa un po’ la passione, la voglia di allenarti, queste cose qui, è meglio lasciar stare, perché sennò incorri in figure che non mi piace fare, quindi ho preferito dedicarmi ad altro. Mi sto divertendo, è comunque un bel mondo, perché comunque ho a che fare con sportivi, impari tante cose, hai anche la possibilità di ascoltare le persone».
@doppiopassopodcast“PIOLI CI APPICCICAVA I FOGLIETTI NELLO SPOGLIATOIO CON SCRITTO “13” 📃 – Matteo Rubin a DoppioPasso Podcast♬ suono originale – DoppioPasso Podcast
Matteo Rubin ricorda i metodi motivazionali di Stefano Pioli al Bologna
«Pioli era bravo, era tanto un comunicatore, aveva il mental coach, quindi sapeva come approcciarsi. Io vedevo come parlava, perché, se guardate le comunicazioni degli allenatori, loro non parlano mai in negativo, soprattutto lui. Io l’avevo notato con lui, cercano sempre di parlare in maniera positiva, perché te lo trasmettono». Poi ricorda cosa faceva Pioli in spogliatoio per motivare i calciatori: «C’aveva questa cosa qui che, dentro lo spogliatoio, tipo avevamo 10 punti, arrivavi il martedì, “13”. C’erano bigliettini con scritto “13”… Che cazzo è? Praticamente tu, inconsciamente, vedevi 13 e ti focalizzavi a fare tre punti la domenica, dovevi arrivare a 13 punti».