Manna positivo all’alcol test in Abruzzo dopo il compleanno di Conte: patente ritirata per sei mesi. Il Napoli: “i mesi sono tre”

Sulla strada da Rivisondoli a Castel di Sangro. La notizia non era stata data nell'immediato. In Italia il limite legale è di 0,5 grammi per litro di sangue

Manna Calciomercato

Manna positivo all’alcol test in Abruzzo dopo il compleanno di Conte: patente ritirata per sei mesi. Il Napoli: “i mesi sono tre”

Non è un bel momento per il ds del Napoli Giovanni Manna. Non solo perché è alle prese con la ricerca del centravanti. A Castel di Sangro si è infortunato mentre stava correndo ed è stato operato al tendine d’Achille. Ora la notizia (data dal Messaggero e dal Mattino) della patente ritirata per sei mesi. Il Napoli però precisa che si tratta di tre mesi di stop.

È stato trovato positivo all’alcol test. Si è imbattuto nei rigorosi controlli in Abruzzo durante il ritiro a Castel di Sangro. Il ds era reduce dal compleanno di Conte e ha superato i limiti, seppur di poco. Il quotidiano romano ha sottolineato che la notizia non era stata data nell’immediato. Manna era sulla statale 17, da Rivisondoli a Castel di Sangro.

In Italia – scrive Fanpage – , il limite legale è di 0,5 grammi per litro di sangue per i conducenti normali, mentre è zero assoluto per i neopatentati e chi guida mezzi pesanti. Se il valore supera il limite, si procede con un secondo test dopo circa 15-20 minuti per confermare il risultato. In caso di positività, possono scattare sanzioni come il ritiro della patente, come accaduto a Manna, che se l’è vista prelevare dai militari e sospendere per 6 mesi. L’uomo mercato del Napoli ha ricevuto anche una multa e si è visto decurtare punti sulla patente, come prevede l’articolo 186 del Codice della Strada.

Il Napoli precisa:

In relazione alla notizia del ritiro della patente al Direttore Manna, riteniamo giusto precisare che: il limite di 0,5 g/l è stato lievemente superato con valore di 0,6 g/l. Inoltre la sospensione della patente, proprio in virtù della ridotta misura, è di tre mesi e non sei come riportato da alcuni organi di stampa.

Gatti: «Ringrazio Conte e Manna che mi volevano al Napoli ma io ho preferito seguire il cuore» (Gazzetta)

La Gazzetta dello Sport (non solo la Gazzetta) intervista il difensore della Juventus Federico Gatti che nel colloquio conferma il forte interessamento del Napoli per lui. Ecco cosa scrive la Gazzetta. L’intervista è di Filippo Cornacchia:

Fumata bianca per il rinnovo, contratto fino al 2030, investitura da leader dello spogliatoio e tanti saluti a chi aveva provato a mettersi in mezzo tra la Signora e il suo cavaliere. (…) Al rientro a Torino, Gatti festeggerà il prolungamento portando la squadra a cena, ma intanto con la sua firma ha mandato un messaggio forte a tutto l’ambiente. «No, non ho mai messo in discussione il mio futuro qui – sottolinea il centrale dalla Germania -. Anche se…».

Anche se?
«Mi ha fatto tanto piacere l’interessamento di un top allenatore mondiale come Conte e del ds Manna. Li ringrazio perché mi volevano a Napoli. Ma io ho preferito seguire il cuore. La Juventus è una famiglia e Torino è casa mia, sono cresciuto qui. Diciamo che la scelta è stata abbastanza facile».

Il volto nuovo più importante è David: quali sono le prime impressioni?
«Jonathan lo abbiamo affrontato l’anno scorso in Champions, quando giocava nel Lille. È un ottimo attaccante e dovrà abituarsi alla Serie A, un campionato totalmente diverso dagli altri: da noi prevale la tattica e gli spazi sono minori. Ma David ha tutte le carte in regola per fare molto bene anche alla Juventus».

Nella chat di squadra quanto state spingendo per agevolare il ritorno di Kolo Muani?
«Sono dinamiche della società, però sicuramente avere di nuovo Randal sarebbe molto importante per noi. È un attaccante molto forte».

Prima della partenza per la Germania, il nuovo ct Gattuso è venuto a trovarvi alla Continassa: che sensazione le ha fatto?
«Fino alla scorsa settimana lo avevo visto soltanto in televisione. Mi ha fatto piacere conoscere Gattuso di persona, subentrando certamente trasmetterà qualcosa in più a livello caratteriale e motivazionale. Mi ha dato l’impressione di essere un uomo di cuore, sanguigno. Sono fiducioso, anche perché non si può pensare a un’Italia che non vada al Mondiale». 

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