Lukaku: «De Bruyne capisce già un pochino l’italiano, noi belgi studiamo 3-4 lingue a scuola»

A Dazn: «Mi aspetto molto da lui quest'anno. Di Napoli gli ho raccontato che abbiamo dei tifosi eccezionali e una squadra con uomini veri»

Lukaku De Bruyne

Belgium's forward #10 Romelu Lukaku celebrates with Belgium's midfielder #07 Kevin De Bruyne (L) after scoring Belgium's fourth goal during the FIFA World Cup 2026 Group J European qualification football match between Belgium and Wales at the King Baudouin Stadium in Brussels, on June 9, 2025. (Photo by NICOLAS TUCAT / AFP)

Determinazione, obiettivi e la voglia di lasciare il segno in una nuova stagione tutta da scrivere. Su Dazn è disponibile l’intervista a Romelu Lukaku, realizzata durante il ritiro del Napoli a Castel di Sangro, alla vigilia dell’amichevole con il Girona, in programma domani su Dazn dalle 19:00.

L’attaccante ripercorre il lavoro quotidiano con Antonio Conte, fissa gli obiettivi per il nuovo campionato e parla del legame speciale con il compagno di nazionale in Belgio Kevin De Bruyne – la cui intervista è anch’essa disponibile in app.

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Le parole di Lukaku

Di seguito alcune delle dichiarazioni emerse durante l’intervista:

Sugli obiettivi per la prossima stagione:

«L’obiettivo è difendere il titolo, però si riparte tutti da zero. Dobbiamo fare una buona preparazione, lavorare forte, per alzare il livello della squadra. In qualche amichevole non è arrivato un risultato positivo, ma noi dobbiamo guardare avanti e migliorare i difetti, provare a vincerle nonostante la fatica per iniziare la stagione con buone sensazioni».

Sull’allenatore Antonio Conte:

«Conte cerca sempre di stimolarmi a dare il meglio di me, nel confronto può essere molto duro, altre volte invece è gentile. Dipende dal momento, capirlo è sempre stata la nostra forza. Siamo qui per vincere e lui sa che darei tutto per la squadra, e per lui. Non ho mai avuto paura che se ne andasse dopo lo scudetto».

Sul rapporto con Kevin De Bruyne:

«Io e Kevin abbiamo parlato un paio di volte prima della firma, il nostro rapporto non è tanto basato sul calcio quanto a livello umano, ci conosciamo da quando eravamo bambini: avevamo 13 anni, io giocavo nell’Anderlecht e lui nel Genk, abbiamo esordito nella stessa stagione, la nostra carriera è partita insieme. Ci siamo incrociati solo per un breve periodo in un ritiro al Chelsea quando c’era Mourinho, dividevamo anche lo stesso appartamento. Poi lui è andato al City, io all’Everton… e ora giocheremo insieme ogni giorno, è bello. Di Napoli gli ho raccontato che abbiamo dei tifosi eccezionali e una squadra con uomini veri, tutti a disposizione del gruppo. E ha visto in prima persona che è così, si sta già adattando al nostro modo di lavorare. Capisce anche già un pochino l’italiano, lui è molto intelligente e poi noi belgi studiamo 3-4 lingue a scuola, io gli ho insegnato le basi: “Buongiorno, come stai?”. Mi aspetto molto da lui quest’anno».

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