Lassana Diarra cita in giudizio la Fifa e chiede un risarcimento da 65 milioni di euro (Le Parisien)
La notizia arriva a quasi un anno di distanza dalla sua vittoria davanti alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea. Le Parisien afferma: "si prevede che i tribunali belgi emetteranno le loro decisioni entro 12-15 mesi".

Paris Saint-Germain's French midfielder Lassana Diarra arrives to attend the 31th edition of the UNFP (French National Professional Football players Union) trophy ceremony, in Paris on May 28, 2023. (Photo by Bertrand GUAY / AFP)
A quasi un anno dalla sua vittoria davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Lassana Diarra ha citato in giudizio la Fifa chiedendo un risarcimento di 65 milioni di euro, per i danni causati alla sua carriera dalle norme sui trasferimenti. Sull’argomento si è soffermato “Le Parisien“.
Il caso Diarra
Le Parisien comincia sottolinea che le perdite dell’ex centrocampista sono stimate in 10,5 milioni di euro, ma il francese intende un risarcimento molto più cospicuo in virtù degli oltre dieci anni trascorsi dall’avvio del procedimento.
“Nell’ottobre 2024, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che ‘alcune norme FIFA sui trasferimenti violavano i principi dell’Unione Europea sulla libera circolazione’ […] La Corte ha riconosciuto che i giocatori erano impossibilitati a recedere i loro contratti di lavoro senza un valido motivo. Questa decisione senza precedenti nel mondo del calcio ha portato anche all’istituzione della “sentenza Diarra” che regola i trasferimenti. Dopo questa vittoria legale, Diarra si aspettava una risoluzione amichevole con la Fifa. Ma ciò non è mai avvenuto. «È un loro diritto, ma riflette una persistente cultura di disprezzo per lo stato di diritto e per i giocatori, nonostante il messaggio molto chiaro inviato dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea», ha dichiarato in una nota”.
Oltre che per scopi personali, l’ex Real e Psg sarebbe mosso dal desiderio di aiutare i calciatori attualmente in circolazione. E Le Parisien ricorda alcune sue dichiarazioni:
«Lo faccio per me stesso, ovviamente. E se sono riuscito a resistere al rullo compressore della Fifa, è perché ho avuto una grande carriera. Ma l’ho fatto anche per tutti i giocatori meno noti che non hanno i mezzi finanziari e psicologici per contestare la Fifa davanti a veri giudici».
Nel finale dell’articolo, Le Parisien afferma: “si prevede che i tribunali belgi emetteranno le loro decisioni entro 12-15 mesi”.
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